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Da stasera, giovedì 13 maggio, al teatro Fabbricone (ore 21) andrà in scena uno spezzato di un mondo che ci ha quasi del tutto abbandonato, ma che resta saldo nella memoria di chi, con nostalgia, rimpiange la Prato di un tempo. La compagnia teatrale “Kulturificio n.7” ci propone la “Trilogia della fatica”, una serie di tre spettacoli che da questa sera fino a sabato 15 maggio presenteranno il tema del lavoro in una terra come la nostra, che per tradizione ha fatto del lavoro una passione più che una necessità. Si comincia con “Fiasco!!!”, spettacolo dedicato ai mestieri contadini e alla tradizione culturale e poetica della veglia e del racconto orale; domani sarà la volta di “Stracci”, piece legata all’industria tessile e in particolar modo al lavoro del cenciaiolo, tanto caro alla nostra città; il 15 maggio si concluderà con “Quando la montagna era alta per davvero”, dedicato alla Val di Bisenzio e ai mestieri del bosco che stanno inesorabilmente scomparendo.Il Kulturificio n.7, compagnia accolta nel cartellone dell’osservatorio “Il nuovo teatro e la scuola toscana”, ci presenta una trilogia che racconta un parte di noi. Anche se sentiamo la necessità di andare avanti, contemporaneamente non possiamo abbandonare la voglia di star legati a ciò che eravamo e che in minima parte possiamo ancora vivere intorno a noi. Il lavoro è sempre stato un tassello fondamentale della vita di Prato: lavoro non inteso come guadagno, ma come fatica, sudore, lotta e dignità, orgoglio e possibilità. Attraverso le testimonianze raccolte dai pochi superstiti e dalle suggestioni che hanno catturato i momenti del progetto, è nata questa serie di piccole rappresentazioni che fanno salire sul palco un’ intera storia di sudore e di fatica. Un tema importante, soprattutto in un’epoca come quella contemporanea, in cui il lavoro è visto sempre meno come una passione e sempre di più come un semplice mezzo di guadagno, da assolvere nel modo più indolore possibile. Una trilogia che è più che altro una ricerca, per ritrovare la passione e l’amore vero verso qualcosa che è sempre stato parte di tutti i pratesi.
Elia Frosini