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Prima nazionale al Fabbricone per il Frankenstein rivisto, riletto e corretto dal giovane regista fiorentino Stefano Massini. Da martedì 5 maggio a domenica 17 maggio, va in scena Frankenstein, ossia Il Prometeo moderno, libera interpretazione del capolavoro gotico di Mary Shelley, prodotto da Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Teatro delle Donne in collaborazione con il Festival della Creatività 2008.Il personaggio al centro della pièce di Massini è Victor, il Creatore, mentre la Creatura (cioè Frankenstein, anche se – nota giustamente Massini – questo è il cognome di Victor, non il nome della Creatura, che in quanto tale non ha nome) è ben presente in video, con le sembianze umanissime di Sandro Lombardi. Difficilmente chi assisterà a questo Frankenstein troverà quello che aspetta. Perché le numerose rese cinematografiche hanno stratificato nel corso degli anni un’idea piuttosto fuorviante del pioneristico testo di Mary Shelley, condannato suo malgrado a consacrarsi come icona horror di dubbio gusto. La lettura del materiale originale è in questo senso sorprendente: in primo piano non c’è la ricerca gotica della paura a tutti i costi, bensì la sconcertante umanità della Creatura, scaraventata al mondo con un fardello inestricabile di domande. La sua dolorosa solitudine è in realtà la chiave di tutto il testo, e illumina a posteriori perfino il tortuoso percorso del giovane Victor verso la creazione. In un gioco continuo di ribaltamenti e specchi, ci troviamo davanti alla tormentata continuità che lega la passione prometeica del ventiquattrenne Victor alla desolata diversità della sua Creatura, la cui rabbiosa protesta è la protesta dell’Uomo contro i limiti – di ogni tipo – che lo attanagliano.