Dopo il sit in di protesta di familiari, sindacati e lavoratori davanti ai cancelli della sede di Anffas di viale Borgobvalsuna, il presidente Angela Rossi risponde alle accuse di non aver rinnovato i servizi, di un drastico calo degli utenti e di non aver attivato i servizi da remoto durante la quarantena della scorsa primavera (leggi)
“Pur con un costante spirito collaborativo e di ascolto finalizzato al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie – si legge nella nota – devo precisare che la diminuzione degli utenti al centro diurno è la conseguenza di provvedimenti
normativi che prevedono delle restrizioni alla frequenza degli ospiti della comunità alloggio
Nel periodo di chiusura obbligatoria sono stati attivati gli interventi a distanza possibili tenendo conto delle condizioni della singola persona con disabilità. Inoltre il contratto con la Società della salute è stato concordato ed è in attesa di firma stiamo lavorando al prolungamento dell’orario”.
La dirigenza di Anffas risponde alle accuse dei sindacati: “Le attività durante la quarantena sono state fatte”
Il presidente spiega che la diminuzione degli utenti è dovuta alle nuove leggi, mentre si sta definendo con la Società della salute il nuovo contratto e l'autorizzazione a riattivare l'orario a tempo pieno
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