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Andrea ha perso l'uso delle gambe per una malattia invalidante e da circa un anno si muove solo sulla sedia a rotelle. Ancora, però, non è riuscito ad ottenere il riconoscimento dell'invalidità totale per i ritardi nella lavorazione delle pratiche a seguito dell’emergenza Covid. Francesca, sua moglie, è costretta a lavorare a chiamata, in modo da poter accudire il marito.
Ma alle comprensibili difficoltà provocate dallo stato di salute dell'uomo, se ne aggiunge una di natura logistica: Francesca e Andrea, che hanno due figlie, vivono nella zona di via Zarini in un appartamento al secondo piano senza ascensore e questo causa mille difficoltà. Basti pensare che Andrea, quando deve uscire, spesso è costretto a mangiare e dormire in macchina per le difficoltà nel risalire. Nel migliore dei casi due persone devono imbracarlo e trascinarlo per riuscire a portarlo su per 60 scalini fino a raggiungere l’appartamento dove attualmente abitano.
"La casa dove viviamo – spiega Francesca – è di proprietà di mia madre e questo fa sì che facciamo fatica a entrare nelle graduatorie per gli alloggi popolari. Il problema è che non è una casa dove mio marito può vivere, viste le sue condizioni. Abbiamo provato a chiedere al condominio di installare un montascale per disabili, ma la proposta è stata bocciata perché verrebbe a costare troppo".
I due coniugi si sono rivolti alla consigliera comunale e capogruppo della Lega Patrizia Ovattoni per riuscire a trovare una sistemazione adatta alle necessità di Andrea. Ovattoni si è fatta carico del problema e ora lancia un appello sia alle istituzioni sia ai privati cittadini: "Aiutiamo la famiglia di Andrea a trovare una sistemazione a canone calmierato – dice – , una casa adatta a una persona disabile perché Andrea purtroppo non ha più l’uso delle gambe e questo sta rendendo la vita impossibile sia a lui sia ai familiari. Alla famiglia di Andrea serve una sistemazione adatta ad ospitare lui e la sua famiglia in modo da potergli far vivere una vita dignitosa. Quello di cui hanno bisogno è una casa che si trovi a piano terra oppure in appartamento ma con ascensore, e soprattutto a canone calmierato, perché al momento le condizioni economiche della famiglia non consentono di pagare un affitto a prezzo di mercato"
Marito e moglie hanno cercato sul mercato abitazioni che facciano al caso loro ma si sono dovuti fermare davanti ai prezzi: "Gli affitti richiesti – prosegue Francesca – vanno dagli 800 ai 900 euro e noi non ce la facciamo. La pensione di invalidità di mio marito al momento è di 400 euro. Io lavoro saltuariamente. C'è solo lo stipendio di una delle mie figlie, ma anche lei ha appena iniziato e con l'emergenza Covid è in difficoltà".
"Una situazione che non può essere ignorata – conclude la capogruppo leghista – e che merita tutta la nostra attenzione. Chiunque possa aiutarli a trovare una sistemazione adeguata per loro e le due figlie lo faccia".
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