Ancora lontana la ripartenza per i centri diurni per anziani. Le nuove normative anticontagio non prevedono la promiscuità con le Rsa e quindi i gestori sono alla ricerca di nuovi immobili dove riorganizzare l’intera attività. “Allo studio – spiega Vladimiro D’Agostino presidente di Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale ) – ci sono varie ipotesi tutte finalizzate al contenimento dei costi e a una ripartenza in tempi veloci. Tra le idee anche quella di condividere fra varie cooperative gli spazi. Comunque nella migliore delle ipotesi si arriva a fine anno”.
Prima della pandemia i centri per anziani lavoravano in stretta sinergia con le Rsa, condividendo non solo gli edifici, ma anche il personale. “Una situazione – spiega Lorena Paganelli direttore della Società della salute di Prato – che non ci possiamo permettere, le Rsa vanno protette e mescolare le due categorie di utenti è troppo pericoloso. Ci sono risorse a disposizione delle cooperative che però dovranno ripensare a tutto il servizio”.
Una progettazione non semplice anche perché i locali dovranno essere attrezzati in modo da ospitare anche utenti con difficoltà motorie. “Sicuramente avremo un aggravio dei costi – continua D’Agostino – ma non possiamo abbandonare le famiglie. Da troppo tempo il servizio è sospeso”. Anche il personale dovrà essere dedicato e non potrà essere utilizzato dalle due strutture.
Intanto l’attività delle Rsa è ripartita da luglio e dopo una flessione delle richieste, sono ricominciati anche gli inserimenti. “Fino a giugno – continua Paganelli – il calo delle richieste si attestava intorno al 30%, ora nel portale della Regione, dedicato a questo servizio quasi tutte le Rsa registrano il tutto esaurito. Un dato che si può anche leggere come fiducia verso le strutture”.
Centri diurni per anziani ancora al palo, mancano gli spazi per l’attività
Con le nuove norme anticontagio non è più possibile la condivisione di stanze e personale con le Rsa. i gestori ricercano nuovi edifici da attrezzare, ma i tempi per la ripartenza sono ancora lunghi
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alessandra agrati