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Centri diurni, i primi a partire saranno Kepos e Franco Primi


La commissione ha analizzato nove dei 15 progetti presentati: per due subito il via libera, per cinque chieste alcune integrazioni, mentre due hanno da rivedere le proposte. Lunedì si analizzeranno quelle dei centri a carattere sociale


Redazione


Ripartono i centri diurni per disabili, ma in ordine sparso. La commissione, che fa capo alla società della salute, ha visionato 9 progetti sui 15 che sono stati inviati partendo prima da quelli a carattere sanitario poi socio sanitario e infine lunedì verranno controllati quelli a carattere sociale.
Hanno ricevuto il via libera il centro Kepos e quello Franco Primi gestito dal Santa Rita, mentre per altri cinque gestori è stata chiesta un'integrazione di documenti, per due invece, la proposta presentata deve essere rivista. Entro la prossima settimana, se i risultati dei test sierologici arriveranno, quindi i due centri potranno tornare in attività.
“Se le integrazioni arrivano velocemente – ha spiegato Lorena Paganelli direttrice della Società della salute – penso che anche per gli altri arrivi velocemente il nulla osta, intanto abbiamo già allertato i laboratori d'analisi per dare la priorità a utenti e operatori in modo da accorciare ancora i tempi per la riapertura”.
La ripartenza è stata accolta con un vero e proprio grido di gioia dai 12 utenti della Kepos che rientreranno con un orario dimezzato e quindi senza il servizio mensa. “Siamo contenti di poter tornare tutti nella nostra sede – spiega la presidentessa Tamara Michelini – appena abbiamo il risultato dei test sierologici ripartiamo , le sanificazioni degli ambienti sono già state fatte. Sarà un momento emozionante per tutti”. La modalità part time resterà almeno fino a settembre poi si cercherà di ripartire a tempo pieno.
Soddisfazione anche da parte di Roberto Macrì: “Siamo contenti di ripartire per ora solo con i servizi diurnui. Iniziamo con Il centro Primi poi a brve dovrebbero oniziare anche gli altri. In questi mesi di quarantena abbiamo constatato l'importanza del servizio che svolgiamo per le famiglie e ora ripartiamo più carichi che mai”
Le proposte dei gestori, per ora, sono state abbastanza conformi ai protocolli previsti dalla Regione: “In questa fase si è cercato di adattare il vecchio modello alle nuove esigenze anticontagio – ha spiegato Paganelli – abbiamo chiesto piccole integrazioni che sono frutto anche di un'interpretazione delle norme, materia nuova anche per noi. La sfida ora è di ripensare un nuovo modo per gestire i centri, processo lungo ma inevitabile. Per farlo saranno necessarie figure specializzate che dovranno essere formate”.
Intanto per la ripartenza bisogna anche fare i conti con i trasporti. Le associazioni di volontariato si sono rese disponibili a effettuare più viaggi per mantenere le distanze sociali all'interno dei mezzi di trasporto, alcune famiglie accompagneranno i figli direttamente nelle strutture e i gestori hanno indicato orari scaglionati di ingresso e di uscita per agevolare il servizio, ma resta il problema dei costi che sono aumentati, il terzo settore però ha ottenuto che i mezzi vengano sanificati una volta al giorno e non ad ogni trasporto, conquista che garantisce come la sicurezza ma potrebbe creare un margine.

a.a.
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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