La Regione Toscana ha firmato l’ordinanza che permette ai circoli Arci, Acli e Mcl di effettuare il servizio di asporto di bar e pizzerie, ovviamente soltanto per i propri soci. Una piccola boccata d’ossigeno per i 74 circoli provinciali iscritti alle tre associazioni, che però non è sufficiente ad allontanare il rischio chiusura per quelli già duramente provati dal primo lockdown. Così, per la prima volta, i presidenti provinciali Enrico Cavacciocchi (Arci), Dario Ercoli (Mcl) e Agostino Mazzella (Acli) hanno firmato una lettera congiunta da inviare ai sette sindaci della provincia di Prato per chiedere l’annullamento della Tari e dell’Imu per il 2020 e una proroga anche per il 2021. A partire dal 2002 viene chiesta una rimodulazione dei tributi comunali, ora assimilati a quelli delle attività commerciali.
Una proposta che nasce dal bisogno di non arrendersi e da quello di aver riconosciuto la funzione sociale che viene svolta nel territorio “Sono le spese che incidono maggiormente sui nostri bilanci – spiega Mazzella – tra l’altro le rate di entrambe scadono a dicembre, e noi siamo chiusi dal 24 ottobre, senza contare i mesi di lockdown. Una situazione pesante che mette a rischio alcuni dei nostri sei circoli tutti gestiti da volontari in accordo con le parrocchie”
Il terzo settore è stato escluso dagli contributi previsti per la scorsa primavera, ora sono stati assegnanti 70mila euro che dovranno poi essere assegnati dalle singole regioni. “Oltre all’aspetto economico, fondamentale per mantenere aperti i circoli – spiega Ercoli – sarebbe importante anche poter riaprire per garantire la funzione sociale che svolgiamo. La nostra attività si rivolge soprattutto a persone anziane che vivono in periferia e che ora, più che mai hanno bisogno di stare insieme, con le dovute cautele, e di sostenersi a vicenda.” I circoli Mcl sono 16, per qualcuno si avvicina anche il 50esimo compleanno.
In attesa della risposta dei sindaci, un piccolo aiuto arriva dalla nuova ordinanza di Giani: un’opportunità che però non può essere colta da tutti, come del resto è successo lo scorso marzo. “L’asporto dii pizze e del servizio bar è’ una decisione che viene presa dai singoli presidenti – spiega Cavaciocchi – chi è riuscito a partire la scorsa primavera ha avuto buoni risultati. Da domani riapre Borgonuovo, gli altri si stanno organizzando. Intanto abbiamo rinnovato la nostra disponibilità al servizio per la consegna della spesa a domicilio all’interno di un progetto organizzato dal comune di Prato. Un impegno che ci siamo presi e che continuiamo a portare avanti”.
