Quando si parla di protezione della pelle, la prima immagine che corre alla mente è quella dei danni provocati dai raggi UV. Di sicuro possono essere una causa di problemi cutanei anche seri, ma non sono l’unico fattore da considerare quando si parla di tutela della pelle.
Anche la luce blu emessa dai dispositivi tecnologici, compagni costanti della nostra vita sia privata, sia professionale, ha un ruolo degno di nota quando si discute di cause di problemi alla pelle.
Se non si fa attenzione, a lungo andare ci si può accorgere di segni di invecchiamento precoce che, considerando alcune accortezze, avrebbero potuto essere evitati.
Quali sono i consigli per prevenirli? Vediamone alcuni nelle prossime righe di questa guida.
Cosa sapere sulla luce blu
Come in tutti i casi, anche in questo è necessario, per evitare un problema, capire bene cosa la provoca, conoscere il nemico, in poche parole.
La luce blu è una parte dello spettro luminoso visibile all’occhio umano. Tra le sue principali caratteristiche troviamo la lunghezza d’onda breve e la forte energia.
Attenzione: non è sempre dannosa! La possiamo trovare, infatti, nello spettro di luce percepibile con la vista durante le ore luminose del giorno, in quanto ha un ruolo fondamentale per il nostro ritmo cicardiano.
Come in tante situazioni, il problema si palesa nel momento in cui si entra nell’ordine dell’eccesso. Ciò accade, per esempio, quando utilizziamo troppo i dispositivi tecnologici.
I danni per la pelle
Gli effetti cumulativi della luce blu per la salute della pelle possono rivelarsi, nel tempo, estremamente problematici. La scienza si è più volte interrogata su tale impatto.
Tra le evidenze più recenti è possibile chiamare in causa una revisione del 2023, gestita in maniera congiunta da esperti di realtà accademiche indiane e statunitensi – tra cui l’Università di Stanford, in California – e grazie alla quale è stato possibile avere la conferma del fatto che l’esposizione alla luce blu è un fattore predisponente l’iperpigmentazione cutanea e i processi di invecchiamento.
La revisione scientifica in questione ha altresì sottolineato il ruolo di mediazione delle risposte cellulari alla luce blu da parte di due molecole specifiche, ossia l’ossido nitrico e le specie reattive all’ossigeno, facendo altresì presente l’impossibilità, ad oggi, di avere chiaro ogni dettaglio del processo.
In grado di intaccare la naturale capacità della pelle di rigenerarsi e di mantenersi idratata, la luce blu rende la cute più vulnerabile a fenomeni di irritazione e di secchezza.
Come proteggere la pelle
La principale linea di difesa contro i danni provocati dalla luce blu alla pelle è la scelta mirata dei prodotti cosmetici. Premettendo l’importanza di chiedere l’aiuto di un dermatologo, ricordiamo il fatto di optare per soluzioni caratterizzate dalla presenza di filtri specifici per questo tipo di spettro luminoso.
Altro suggerimento importante è quello di concentrarsi su prodotti ricchi di antiossidanti. Un esempio utile da chiamare in causa è Vitamin Blend 15% di Miamo, il siero viso antiossidante disponibile online sulle migliori e-farmacie, nonché prodotto contraddistinto da ingredienti come vitamina C, una delle principali alleate naturali contro i radicali liberi, vitamina B3, anch’essa nota per la sua preziosa efficacia antiossidante e fotoprotettiva, e vitamina B5.
Ovviamente è opportuno anche limitare il tempo che si trascorre davanti agli schermi.
La pausa regolare – minimo ogni ora – spesso consigliata a chi lavora online è di base benefica per il corpo, che non è fatto per stare ore e ore fermo su una sedia.
Questi piccoli break sono preziosi, come abbiamo visto, anche per la pelle.
Se poi sono all’insegna del consumo di spuntini sani e leggeri come le fragole, altra fonte di vitamina C e acqua, la cute è ancora più felice. Provare per credere!
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