Tutto nasce a Parigi negli anni ’70. Un viaggio in famiglia, luci, strade caratteristiche, luoghi incantevoli. Poi, all’improvviso, una strada che cattura l’attenzione di una giovanissima Anna Maria Sanesi: Rue If. Un nome che colpisce la futura imprenditrice pratese che nel 1975 al ritorno dal viaggio in Francia decide di aprire un piccolo negozio d’abbigliamento, chiamandolo proprio If. Quella piccola attività è poi diventata una boutique di riferimento per il centro storico di Prato, venendo unanimemente riconosciuta come sinonimo d’eleganza. Una boutique poi aperta in via Magnolfi, diventando un simbolo della tenacia e della voglia di valorizzare una delle strade più belle della città.
Dopo cinquant’anni, adesso, If saluta Prato e la clientela. Lo fa con una liquidazione totale in partenza da lunedì 3 febbraio fino a fine marzo. Un modo speciale per dire grazie ai pratesi e alla clientela, e per salutarsi nel migliore dei modi dopo un’esperienza durata mezzo secolo. A raccontare la storia della boutique è la stessa Anna Maria Sanesi. “Dopo quel viaggio a Parigi ho deciso di seguire il mio sogno: aprire un negozio di abbigliamento – dice -. Sono partita in piccolo, ma ho avuto fin da subito grande successo. Tanto poi da ingrandire la boutique fino alle dimensioni attuali in via Magnolfi. In questi anni abbiamo avuto sempre tantissime clienti affezionate e adesso vogliamo dire loro grazie e salutarle”.

A gestire negli ultimi decenni la boutique è stata anche la figlia di Sanesi, Monica che fin da bambina ha respirato l’aria della moda in negozio. “Fin dalle elementari tornavo da scuola e facevo finta di fare la modella in negozio da mia mamma – racconta Monica Sanesi -. Finiti gli studi in giurisprudenza mi sono dedicata alla boutique portando avanti il lavoro di mia mamma, sempre con il solito entusiasmo, proponendo nuovi look e tendenze per le nostre clienti più belle del mondo. In questi anni abbiamo vissuto momenti bellissimi, indimenticabili. Vogliamo dire grazie a tutti. E vi aspettiamo in boutique per salutarci un’ultima volta tutte assieme”.
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