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Non sembra stare a cuore a molti la battaglia per mantenere sul territorio gli investimenti legati alla sperimentazione della tecnologia 5G (LEGGI). Stamani, 12 novembre, solo due parlamentari eletti a Prato o residenti in zona hanno risposto alla convocazione del sindaco Matteo Biffoni per consegnare l'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio comunale affinché deputati e senatori facciano pressioni sul Governo per mantenere gli impegni presi dal precedente su Prato. Solo il deputato Antonello Giacomelli e la senatrice Caterina Bini, del Pd si sono presentati in Comune. I deputati forzisti Giorgio Silli, Erica Mazzetti e il senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra erano assenti giustificati per impegni a Roma. "Nessun riscontro – si legge in un comunicato del Comune – nonostante le numerose convocazioni in date diverse per cercare di trovare una data utile, da parte di Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia) e Chiara Ehm (M5S)". In sostanza non era presente nessun rappresentante dei partiti di governo e pochi dell'opposizione.
Il sindaco Biffoni non nasconde la delusione: "Dopo che l'ordine del giorno è stato votato all'unanimità in Consiglio, mi aspetto attenzione e impegno per i pratesi e per le nostre imprese da parte dei nostri parlamentari. Sono quidi molto dispiaciuto per le assenze odierne. Al di là di questo, è bene che tutti ora facciano una battaglia compatta per tutelare Prato e le regioni toccate dalla sperimentazione 5G visto che il Governo non ha affatto chiarito che fine faranno questi soldi – sottolinea Biffoni -. Come sindaco inviterò i colleghi di Milano, Bari, Matera e L'Aquila a sollecitare i parlamenti di riferimento, magari seguendo l'esempio del nostro Consiglio comunale".
Gli unici parlamentari presenti, Giacomelli e Bini, non si sono limitati a ricevere l'ordine del giorno, ma hanno dichiarato guerra al rischio concreto che Prato perda 15 milioni di euro di investimenti. "L'atteggiamento del Governo è incomprensibile – attacca l'onorevole Giacomelli -. Prima il ministro Di Maio in commissione elogia la sperimentazione 5G, poi parcheggia gli investimenti e il ricavato dalla vendita delle frequenze, superiore alle aspettative di ben 4 miliardi, per generici progetti di innovazione non ben specificati. Non staremo fermi a guardare questo scippo, le cinque regioni interessate faranno sentire la propria voce perché non si interrompa un progetto che porterà l'Italia a uno sviluppo degno di un paese europeo".
La senatrice Binni annuncia la prima azione: "Presenteremo un emendamento alla manovra che riporti al giusto posto gli investimenti della sperimentazione 5G. Mi auguro che venga votato da tutti i colleghi di ogni forza politica che condividono l'interesse a tutelare le cinque città interessate. Credo che il dovere di un parlamentare sia riportare le richieste del territorio, tanto più in questo caso che si sono tolte risorse già destinate ad progetti ben definiti con aziende e università italiane".