Disco verde del ministero dell'Ambiente al raddoppio tramite tunnel di viale Leonardo da Vinci all'altezza del quartiere Soccorso.
A ben 27 mesi dall'inizio della procedura, oggi, 22 agosto, è stato pubblicato il decreto di Valutazione d'impatto ambientale (Via) che è positivo e apre le porte alla fase esecutiva di questo intervento tanto atteso e allo stesso tempo tanto discusso perchè in antitesi con le ipotesi di viadotto e di raddoppio del tracciato esistente, fortemente voluto dalle giunte Biffoni per risolvere la strozzatura al Soccorso che ogni giorno provoca lunghe file in entrambe le direzioni. Certo, per vedere le ruspe in azione dovremmo aspettare ancora. Tra progettazione esecutiva e gara infatti, ci vorrà almeno un altro anno e mezzo. Difficile, per la tempistica italiana, che si possa vedere il cantiere aperto prima del 2025. Per il sindaco Biffoni è arrivato comunque il momento di esultare:
"Avrei potuto fare tante cose diverse, avrei potuto fare cose più semplici ma per amore della città mi sono assunto questa responsabilità con convinzione – rivendica il sindaco Matteo Biffoni, impegnato con l'assessore Barberis sin dal 2014 per realizzare questo intervento -. La realizzazione del tunnel del Soccorso cambierà il volto di Prato, renderà respiro al quartiere del Soccorso, migliorerà la viabilità e il collegamento tra il centro e la zona sud. Ringrazio le Giunte, il mio partito che mi ha sostenuto in questa scelta, ma questa la considero una vittoria contro tutti per Prato. Ce l'abbiamo fatta, consegno al prossimo sindaco che mi succederà questo patrimonio, ci vorrà ancora del tempo ma ormai indietro non si torna più". Euforico anche l'assessore Valerio Barberis: "Come abbiamo sempre sostenuto questo intervento non è solo una soluzione di mobilità, ma è soprattutto un intervento di rigenerazione urbana per un quartiere che ha bisogno di grande attenzione, di spazi pubblici e verde".
Un esito quello di oggi, quasi scontato leggendo i pareri dei vari enti che in questo lungo periodo si sono espressi sul progetto presentato da Anas che ha la competenza su questa arteria stradale. Salvo qualche indicazione sul cantiere, tali documenti non contenevano elementi critici tali da mettere a rischio la realizzabilità dell'intervento. Indicazioni che ritroviamo nelle prescrizioni che sono sette. Dovranno essere specificate nel progetto esecutivo e lo stesso ministero ne avrà la verifica prima dell'approvazione.
La prima riguarda la difficile convivenza tra l'interramento della strada e la falda con il rischio che il tunnel faccia da barriera al lago che scorre sotto Prato. Anas dovrà quindi adottare sistemi e accorgimenti per la riduzione dell'effetto barriera. Anche la seconda prescrizione riguarda l'ambito idrico in fase di progettazione esecutiva. Anas dovrà mettere nero su bianco in dettaglio la gestione delle acque meteoriche e non, il censimento dei pozzi in emungimento per escludere che quelli vicini al cantiere siano a uso idropotabile, la realizzazione dei pali fatta in modo tale da non interagire con la falda, l'installazione di un sistema di drenaggio verticale della falda superficiale, la modalità di manutenzione degli impianti e lo smaltimento fanghi. Seguono una serie di richieste sul rilevamento degli inquinanti atmosferici.
La terza prescrizione riguarda l'atmosfera nella fase presecente al cantiere. 90 giorni prima del via ai lavori dovranno essere comunicate ad Arpat postazioni di monitoraggio e tutte le misure di mitigazione con particolare attenzione per le Pm10. La quarta prescrizione riguarda i materiali di scavo. Dovranno essere rispettati 6 cumuli per un totale di 3mila metri cubi e effettuare la campionatura e identificati quelli provenienti da demolizioni. La quinta prescrizione riguarda il rumore sia durante il cantiere che post operam e prevede anche l'uso di asfalto a bassa rumorosità. Se i ricettori attesteranno un superamento dei limiti non mitigabile nonostante le misure di contenimento adottate, Anas deve ricercare soluzioni attuabili comunicandole al Comune. La sesta prescrizione riguarda la gestione dle cantiere in senso stretto ad esempio su gestione del calcestruzzo residuo e lavaggio delle betoniere. La settima e ultima prescrizione è dedicata alla biodiversità per evitare la diffusione di specie esotiche.
Il ministero della cultura chiede anche la presenza fissa di un geologo durante lo scavo e che il cantiere del parco urbano del Comune, che sorgerà sopra il sottopasso (foto), sia in continuità con questo.
La progettazione esecutiva preciserà meglio anche i costi dell'intervento, lievitati nel corso del tempo e arrivati a circa 45 milioni di euro, coperti da Anas.
Sottopasso del Soccorso, c’è il decreto ministeriale di Via ed è positivo
Dopo oltre due anni, svolta per il progetto di Anas che permetterà di eliminare la strozzatura in questo tratto stradale che provoca giornalmente lunghe file in entrambe le direzioni. Tra le sette prescrizioni una riguarda il rischio "effetto barriera" che il tunnel potrebbe rappresentare per la falda. Biffoni esulta
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(e.b.)
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