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Sit-in di Toscana a sinistra questa mattina, 7 settembre, davanti alla sede di Confindustria Toscana Nord e dell'Inps in via Valentini. Attivisti e candidati nel collegio pratese alle elezioni regionali a sostegno di Tommaso Fattori presidente, hanno protestato contro le dichiarazioni dei vertici di Confindustria sul blocco dei licenziamenti: "Si chiede libertà di licenziare, di non rispettare i contratti nazionali, nessun aumento salariale e la sola applicazione del welfare aziendale. – spiega in un comunicato Toscana a sinistra – Dalle organizzazioni degli industriali non è arrivata nessuna condanna verso i colleghi, cosiddetti “furbetti della cassa integrazione”, che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali pur continuando a far lavorare i dipendenti, senza cali di fatturato e, quindi, senza averne alcun diritto. Il danno prodotto da queste imprese sulle casse pubbliche è di circa 2,7 miliardi di euro. A Prato è emergenza per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi, attivisti e attiviste di Toscana a Sinistra, condividiamo con le persone come noi le lotte per difendere i nostri diritti e conquistarne di nuovi".
Parte del presidio si è svolta davanti alla sede dell'Inps. "Noi proponiamo il contrario: un Piano per il Lavoro. Serve lavoro stabile in questa regione. – prosegue Toscana a sinistra – Dobbiamo porre dei paletti a chiunque accederà ai fondi pubblici erogati: impossibilità di delocalizzare e conversione ecologica delle produzioni, con investimenti pubblici su innovazione e ricerca. Il distretto manifatturiero pratese deve essere rilanciato attraverso l'integrazione tessile-abbigliamento, che estenda ai committenti la responsabilità sociale e gli oneri economici dei terzisti, spostando funzioni aziendali a centri di ricerca specializzati nell'innovazione, attualmente carente dopo lo scandalo del BuzziLab".
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