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Sicurezza, tour del centrodestra nelle zone a rischio con parlamentari e consiglieri regionali


Consegnato il dossier sulla criminalità a Prato raccolto nei mesi scorsi ai banchini. La delegazione ha visitato alcuni capannoni cinesi al Macrolotto, per poi recarsi alla stazione centrale


Redazione


Il dossier sulla sicurezza è stato consegnato ai parlamentari Deborah Bergamini (Forza Italia) e Guglielmo Picchi (Lega Nord) che lo porteranno all’attenzione del Governo. L’iniziativa iniziata lo scorso dicembre con la richiesta ai cittadini di mettere nero su bianco le criticità della città, è stata portata avanti da Forza Italia, Lega Nord, Prato libera e sicura e Fratelli d’Italia, in totale sono stati raccolti circa duemila richieste che hanno composto il dossier.
Questa mattina, 18 luglio, una delegazione formata dagli onorevoli Bergamini e Picchi, dal consigliere regionale di Fdi Giovanni Donzelli e dal segretario regionale della Lega Nord Manuele Vescovi, accompagnati dalla coordinatrice di Fi Erica Mazzetti, dalla segretaria della Lega Nord Patrizia Ovattoni e da alcuni consiglieri comunali tra i quali Aldo Milone di Prato Libera e sicura ha visitato alcuni capannoni cinesi al Macrolotto, per poi recarsi alla stazione centrale meta di spacciatori e tossici.
“La consegna del dossier ai nostri parlamentari – ha spiegato Mazzetti – è la conclusione di un percorso condiviso con i cittadini che hanno denunciato molte situazioni di degrado che ruotano intorno all’immigrazione. Una situazione preoccupante che abbiamo voluto presentare ai nostri onorevoli”.
Ora la palla passa a Roma. “Prato è stata abbandonata per troppo tempo – ha spiegato Bergamini – bisogna portare l’attenzione su questa città dove il tribunale è sotto organico e manca personale alle forze dell’ ordine e quindi cresce la microcriminalità, noi continueremo a fare interrogazione sull’ argomento, servono più forze dell’ordine”.
Per Picchi, è venuto il momento di chiedere che la Questura venga elevata alla fascia B”. Donzelli invece, punta il dito sull’ evasione fiscale cinese e su un sistema di criminalità paragonabile a quello mafioso. “Bisogna agire in regime di carcere duro e tracciare il denaro in uscita. E’ vero che i cittadini cinesi non si macchiano di furti e scippi, ma ogni giorno da Prato escono 750 mila euro diretti in Cina, pari a 75 mila furti”.
Durante il tour la delegazione è entrata in due lavorazioni cinesi, mentre alla stazione oltre ai giardini ha visitato anche via Luzzatto dove generalmente ci sono tossici e spacciatori. “Una situazione – ha ricordato Vescovi – che peggiora sempre di più, serve la certezza della pena”   

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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