E’ il tema della sicurezza, e non poteva essere altrimenti, il primo ad infiammare la campagna elettorale a Prato con i candidati dei due principali schieramenti che danno vita ad un botta e risposta. “Spiace smentire gli spot populisti della candidata del centrosinistra Bugetti che mi chiede di sollecitare il governo Meloni a inviare carabinieri e poliziotti a Prato – afferma il candidato del centrodestra Gianni Cenni -: già fatto e già arrivati, stia serena che davvero noi non pettiniamo le bambole”.
Cenni replica così a quanto affermato dalla candidata del centrosinistra Ilaria Bugetti, che a sua volta aveva replicato alle proposte in tema di sicurezza avanzate durante la presentazione di alcuni candidati della lista a sostegno di Cenni. E lo fa rispondendo con dati oggettivi: “Il Comando provinciale dei carabinieri – afferma il candidato di centrodestra – ha un organico praticamente al completo dopo il recente arrivo di 11 unità, mentre la questura, come ha sottolineato ieri il questore De Lorenzo nel corso della cerimonia per i 172 anni della Polizia di Stato, ha visto l’arrivo di una trentina tra ispettori, ufficiali di polizia giudiziaria e agenti. Questi sono fatti, non chiacchiere un tanto al chilo. Ringrazio il governo Meloni per i segnali concreti di attenzione alla nostra città. La sicurezza è un argomento troppo importante per prendere in giro i cittadini”.
Lo stesso Cenni punta poi il dito contro la Regione, rea di penalizzare le associazioni di volontariato che prestano servizio per il 118. “A fine 2024 sarà in vigore una legge – decisa, promossa e approvata dalla Regione – che vieta l’uso dei mezzi con oltre 10 anni di vita o con oltre 250mila chilometri indipendentemente dalla loro efficienza e idoneità – afferma Cenni -. Un salasso per le economie delle associazioni, anche per quelle più strutturate. La rappresentante pratese nel Consiglio regionale, Bugetti, era distratta?”. Solo la Misericordia è stata costretta a rimpiazzare undici ambulanze per una spesa che supera un milione di euro come emerso durante l’incontro, presso la sede centrale di via Galcianese, ha visto Cenni confrontarsi con il proposto Gianluca Mannelli e una folta rappresentanza del Magistrato.
Proprio la norma sui mezzi di emergenza/urgenza è stata l’argomento principale dell’incontro durante il quale si è parlato di altri problemi che il mondo del volontariato vive e affronta ogni giorno come, ad esempio, le tariffe che la Regione riconosce per i servizi effettuati. “Non siamo una spa – le parole di Mannelli – quello che arriva viene rimesso in circolo per offrire servizi e assistenza alla cittadinanza, per aiutare la gente”. Parole che hanno trovato il pieno sostegno di Gianni Cenni: ”La Regione Toscana, governata dal centrosinistra, interviene a gamba tesa mettendo in difficoltà una costola fondamentale, anzi vitale per il sistema sanitario che già soffre, che già zoppica vistosamente per colpa del centrosinistra. E nessuno venga a dire che il Governo non trasferisce fondi al settore: i fondi arrivano alla Regione che poi li gestisce. Come? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Voglio sperare in un ripensamento, in una deroga, in una sospensione che dia la possibilità alle associazioni di volontariato di non doversi sobbarcare una spesa che per qualcuno non sarà sostenibile con le conseguenze facilmente immaginabili. Pensiamo ad una revisione speciale, oltre a quelle periodiche, che consenta di tenere ancora su strada quei mezzi che sono idonei al servizio”.