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Sanità pubblica, la battaglia del Pd: “Siamo a un bivio, faremo la voce grossa contro i tagli del governo”


Il punto è stato fatto stamani a Borgonuovo San Paolo dove a inizio anno partiranno i lavori per realizzare l'attesissima casa di comunità. La vera sfida, ora, è dare a questa e alle altre strutture sanitarie in costruzione, personale e attrezzature


Redazione


“Qui siamo a un momento chiave: la difesa di un perimetro. – afferma il vicesindaco Simone Faggi – Se si restringe il perimetro si restringe il sistema di sanità pubblica”. A minacciare il modello toscano, secondo il Pd, sono i tagli al fondo sanità che l'attuale governo sta portando avanti con il malcelato intento di favorire il privato. Il punto sulla battaglia che i Democratici stanno portando avanti per ancorare le risorse nazionali destinate alla sanità al 7,5% del Pil, è stato fatto stamani, 11 dicembre, a Borgonuovo San Paolo, popoloso quartiere a ovest di Prato dove all'inizio dell'anno partiranno i lavori per la realizzazione della casa di comunità, una struttura attesa da quando, 10 anni fa, fu chiuso il distretto sanitario. Un gap colmato con lo sforzo del Comune, che ha messo a disposizione il terreno in via Toscanini, della Regione e dell'Asl utilizzando i fondi provenienti dal cosiddetto articolo 20, ma che rischia di essere vano se da Roma proseguirà il taglio delle risorse destinate alla sanità. Una volta pronta, infatti, la struttura avrà bisogno di personale e attrezzature. Così come ne avranno bisogno le altre quattro case di comunità in partenza in queste settimane in città e in provincia grazie ai fondi Pnrr (ex anatomia patologica, Montemurlo, Vaiano e Poggio) e la nuova palazzina del Santo Stefano. Nel 2026 ci saranno le risorse necessarie per tenere queste strutture sotto l'impronta pubblica o sarà necessario appaltare al privato? Già ora al bilancio regionale mancano all'appello ben 200milioni di euro.
“Faremo le barricate sulla presa in carico pubblica del paziente. – ha dichiarato la consigliera regionale Ilaria Bugetti – Faccio notare che siamo gli unici in Italia a non avere i medici a chiamata e ciò che riusciamo a garantire come extra Lea. L'apertura di questi cantieri, e colgo l'occasione per ringraziare la popolazione di Borgonuovo San Paolo che ci ha fatto da stimolo e ha avuto tanta pazienza, è la dimostrazione che la Regione investe in sanità pubblica”. Oltre alle strutture in cantiere, con l'attivazione della nuova palazzina del Santo Stefano, nel 2026, si apre la possibilità di allargare il pronto soccorso con nuovi spazi per quello pediatrico. Poi è previsto lo spostamento del distretto sud in una nuova struttura che sarà realizzata a Paperino su terreno comunale (l'attuale è incompatibile con la realizzazione della terza corsia dell'A11) e in prospettiva ci sarà da rivedere anche il distretto Nord in via Giubilei. “Nel 2026 avremo una nuova sanità partendo dalla territorialità. Un modello da difendere facendo la voce grossa rispetto alle risorse che mancano”.
Centrale in questa battaglia è la proposta lanciata da Emilia Romagna e Toscana per ancorare la spesa per il fondo sanitario nazionale al 7,5% del Pil: “Siamo davanti a un bivio. – afferma Diego Blasi della segreteria regionale del Pd – Lotteremo con le unghie e con i denti per mantenere questo modello. Va denunciato in modo duro cosa sta accadendo. Non è una bandierina”.

(e.b.)
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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