“Non c’è solo un problema di posti letto, di liste d’attesa e di scarsità di servizi sul territorio. La sanità pratese paga anche un problema di organizzazione generale che rende più complicato il dialogo tra dirigenti e operatori sanitari. Non si tratta solo di una difficoltà amministrativa e burocratica che rallenta il lavoro dei medici, ma anche, e anzi soprattutto, di una difficoltà che si ripercuote sul paziente, figura centrale di una pianificazione pensata solo in termini di numeri e statistiche che rafforza l’effetto prevaricante della politica sull’opinione dei professionisti”.
Gianni Cenni, candidato di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, punta la lente di ingrandimento su uno dei temi da sempre più dibattuti nell’area pratese: la sanità. “C’è un problema di forte sottodimensionamento dell’ospedale e lo abbiamo denunciato quando non esisteva ancora il cantiere del Santo Stefano – il commento di Cenni – un problema che non verrà risolto con la realizzazione di una nuova palazzina che ospiterà un centinaio di posti letto in più. Le carenze e le inefficienze sono sotto gli occhi di tutti e a contribuire ad una situazione di grande criticità è anche l’organizzazione della macchina e il principio, applicato dalla Regione, che a fare la medicina sono i numeri. Un concetto che ha riflessi tutt’altro che secondari sulla qualità delle prestazioni dei medici costretti ad occuparsi del paziente tenendo presenti i parametri della degenza media e il numero degli accertamenti, e lavorando a ritmi che non vanno d’accordo con la necessaria, fondamentale appropriatezza diagnostica e terapeutica”.
L’avvento della Asl Toscana centro ha comportato importanti modifiche alla macchina sanitaria che è diventata più moderna e tecnologica ma – dice il candidato di Fratelli d’Italia – “solo sulla carta”. “Non esiste un sistema online a cui accedere per scaricare i lavori scientifici, non c’è la possibilità di accesso a motori di ricerca e database di settore e quel che è peggio – spiega Cenni – è che le cinque cartelle elettroniche impiegate per i ricoveri non possono comunicare tra loro con i problemi facilmente immaginabili che questo comporta. Perché non si fanno investimenti? Perché non si aggiorna il meccanismo? Perché non si migliora la condizione di lavoro dei medici? Perché non si impegnano risorse per dare strumenti di lavoro migliori ai professionisti? Ma soprattutto perché il politico che negli ultimi cinque anni, in Regione, si è occupato di sanità non ha mai buttato un occhio su questi temi? Voglio fare un esempio alla portata di tutti: i computer sono vecchi, spesso non sono aggiornati, le piattaforme per la gestione clinica del paziente sono diverse a seconda di quali dati vogliamo estrapolare o introdurre: ma davvero il bilancio della Regione non è in grado di sostenere il costo della realizzazione di un unico sistema che sia pratico nell’uso e faccia risparmiare tempo”? E’ chiaro che frizioni, rallentamenti, difficoltà nel lavoro del medico e del professionista in generale, producono effetti sulla soddisfazione del paziente. “Non lo dico io – spiega Cenni – ma le tabelle, le statistiche che tanto piacciono ai burocrati della sanità: il 20-25 per cento dei cittadini riceve una risposta insoddisfacente rispetto all’esigenza medica, e non mi pare un dato trascurabile così come non mi pare un dato trascurabile che l’area Toscana centro registri performance peggiori delle consorelle che coprono territori a minor densità abitativa. Ecco la necessità di rafforzare la nostra Asl per erodere anche quell’alta percentuale (fino al 60 per cento) di cittadini costretti a ricorrere alle prestazioni del privato. Accanto a questo i problemi che noi pratesi, nostro malgrado, conosciamo fin troppo bene: pezzi di eccellenze sanitarie che vengono indebolite, depotenziate, marginalizzate.
L’ultimo esempio riguarda le malattie autoimmuni: la Reumatologia pratese è riferimento ogni anno per 12mila pazienti provenienti anche da fuori regione. Una eccellenza alla quale non si sono date risposte di ulteriore miglioramento ma, al contrario, di arretramento. C’erano quindici posti letto per i pazienti della Reumatologia sottoposti a terapia, sono stati ridotti a sette. Persone che rischiano la salute e non è un modo di dire, non è un allarme gratuito. Eppure la tanto osannata sanità toscana non sente. Un’altra mortificazione per i medici che prima pensano alla medicina e poi, solo poi ai numeri. E’ il momento di cambiare, di riportare la sanità sul suo binario: questo il mio impegno”.
Sanità, Gianni Cenni (FdI): “Mancano i posti e gli spazi, ma soprattutto l’organizzazione”
Il candidato al Consiglio regionale punta il dito sui tanti problemi nati dopo l'avvento della Asl Toscana centro: "L'ammodernamento tecnologico è stato solo sulla carta e i medici non hanno gli strumenti adeguati". Intanto reparti d'eccellenza come la Reumatologia vengono depotenziati
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(comunicazione elettorale – committente responsabile Enrico Cenni)
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