L’ingresso in giunta di Italia Viva attraverso la nomina ad assessore del consigliere comunale Giacomo Sbolgi, ha spaccato il partito di Renzi, ma non piace neanche a una parte del Pd.
Oggi a parlare è Stefano Nenciarini, responsabile organizzazione del partito provinciale, braccio destro del segretario Marco Biagioni.
La sua è una critica soft ma tra le righe si legge una tirata d’orecchie a Biffoni per non aver coinvolto il partito in questa scelta nonostante operi nel campo delle alleanze e ne condizioni il dialogo con le altre forze per il futuro: “Fermo restando che le nomine della giunta sono prerogativa del sindaco – afferma Nenciarini – ci chiediamo se questa operazione politica sia opportuna nell'attuale situazione e giovi ai futuri rapporti con tutte le forze del centrosinistra. Abbiamo oggi una grande occasione per rilanciare in modo collettivo la nostra azione politica: il Pd Prato è disponibile a creare una piattaforma di dialogo nel centrosinistra, allo scopo di sciogliere gli eventuali nodi e di definire un programma di sviluppo per Prato alternativo alle idee regressive della destra. Solo la condivisione di obiettivi e proposte sul futuro della città sarà il terreno sul quale costruire le future alleanze”.
Nessun cenno al fatto che il proprio segretario e consigliere comunale Biagioni, abbia rifiutato quel posto in giunta, senza controproposta, permettendo così a Biffoni di avere mani libere per chiamare in squadra il principale alleato all’attuale governo della città. Una scelta, quella di Biagioni, che sarebbe motivata da questioni di coerenza sulla volontà di mantenere distinto il partito dal Comune.
Le manovre e le tensioni che il cambio di giunta sta provocando manifestano il fermento politico che suscita l’appuntamento elettorale del 2024 con un Biffoni che dopo due mandati è proiettato verso dinamiche regionali e molti aspiranti candidati sindaco, dentro e fuori dal Pd, a caccia della strategia migliore per emergere, ma soprattutto per vincere. Un clima reso ancora più teso dal congresso nazionale che una volta giunto al termine ridefinirà anche la geografia degli equilibri locali.
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