Relazione Nicolosi, Milone e Garnier in coro: “Emerge una situazione allarmante per Prato”

"La relazione del procuratore Giuseppe Nicolosi, con cui apre l'anno giudiziario, è davvero allarmante". A dirlo è Aldo Milone, consigliere di Prato Libera e sicura che poi prosegue: "La metà delle persone indagate è straniera. L'allarme nasce anche dal fatto che molti di questi soggetti sono irreperibili e quindi difficilmente rintracciabili ed essere eventualmente sottoposti a misure restrittive. Però la cosa più allarmante consiste nella loro eventuale reiterazione dei reati, cosa quasi scontata grazie alla loro irreperibilità". 

"Il fenomeno del prestanome nelle aziende cinesi -prosegue Milone – è una caratteristica riscontrata anche nelle nostre organizzazioni mafiose. Questo elemento comune dovrebbe, e lo ripeto ancora una volta, portare alla modifica del concetto dell'associazione mafiosa in modo tale da far rientrare anche queste forme delinquenziali". 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Marilena Garnier, consigliere indipendente: "La situazione a Prato è allarmante – dice -. Il procuratore capo Giuseppe Nicolosi nella sua relazione inviata per l'apertura dell'anno giudiziario si spinge a dire che la situazione nella nostra città è "scandalosamente insufficiente" sciorinando numeri che fanno rabbrividire nonostante sindaco e assessori abbiano sottovatutato il problema come semplici percezioni da parte dei cittadini. Sarebbe auspicabile che il sindaco anziché fare sondaggi casa per casa, si dia finalmente una mossa pretendendo seriamente che Prato sia posta all'attenzione che merita per le insufficienze di organico a ogni livello, evitando come già successo per il tribunale, politici in passerella".