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Salone consiliare gremito di persone per salutare Massimo Carlesi, l'ex assessore ed esponente politico, morto ieri a 67 anni. Tanti cittadini, dipendenti ed ex dipendenti comunali, politici hanno paretcipato nel pomeriggio di oggi, 8 marzo, alla commemorazione voluta dal Comune per ricordare un uomo che per un quarto di secolo è stato figura di primo piano non solo nel mondo politico cittadino ma anche in quello del volontariato e dell'associazionismo. Presenti, tra gli altri, gli ex sindaci Fabrizio Mattei, Marco Romagnoli e Roberto Cenni, insieme a quello in carica Biffoni.
"Chi è stato Massimo lo dice il fatto che quattro sindaci oggi sono qui a ricordarlo- ha detto Biffoni -. Io credo che chi decide di occuparsi della comunità ha una marcia in più, decidi di assumerti responsabilità, non dormire la notte, sacrificare la tua vita. E lui faceva anche tanto altro: il volontariato, l'impegno in parrocchia, il Tavolo per la pace solo per citare una parte del suo impegno forte e costante per migliorare e far crescere la comunità. Con Massimo ho discusso, lavorato insieme, fatto opposizione insieme: un rapporto vero, solido e genuino".
Fabrizio Mattei si è soffermato, invece, su quella che è stata una delle rivoluzioni fortemente volute da Carlesi: quella del trasporto pubblico. "Molti oggi ricordano Massimo per la Lam – dice -, ma allora mezza città aveva paura di questa novità e non la voleva. Ma il suo contributo alla città è stato ben più ampio: ricordo l'apertura delle Cascine di Tavola e l'impegno del presidente di Quartiere".
"Massimo è stato un amministratore vicino alla città, come presidente di Quartiere, assessore e consigliere di opposizione – è il ricordo di Marco Romagnoli -. Il suo modo pacato, serio ma sempre sorridente era apprezzato da tutti. Tutti noi lo ricordiamo come una persona straordinaria, abbiamo perso un cittadino che si è messo a disposizione e che ha cercato di fare il suo meglio per una città complessa".
Infine Roberto Cenni, che nel 2009 prevalse al ballottaggio proprio contro Massimo Carlesi, ne ha ricordato l'attaccamento al territorio "che conosceva meglio di un navigatore. Non c'era strada che Carlesi non conoscesse. Ci sono poche persone che come lui sono state così vicine alla comunità".
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