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Un primo incontro per iniziare un percorso condiviso ma "aperto a chiunque voglia portare il proprio contributo purché, prima di entrare a farne parte, riesca a definire il proprio posizionamento politico che ad oggi, se non ambiguo, risulta essere quantomeno poco chiaro". E' il messaggio che Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Udc mandano al deputato di Italia al centro, Giorgio Silli, al termine della cena politica di ieri sera, 11 luglio, a cui non sono stati invitati né Silli né il gruppo consiliare del Centrodestra provocando un'ulteriore frattura in un contesto già molto sfilacciato.
Pur senza citarlo mai, i principali partiti della coalizione di centrodestra chiedono chiarezza a Silli riferendosi alla sua presenza in Prato riparte, l'aggregazione di forze e partiti di ambito moderato. Contattato da Notizie di Prato, il deputato pratese ha liquidato la questione con un paio di battute che ricordano il suo passato da assessore della prima giunta di centrodestra della storia repubblicana della città e la successiva conquista del collegio uninominale alla Camera: "Sono antagonista da sempre e per sempre alla sinistra locale e nazionale. Agli elettori pratesi mi pare che questo sia stato piuttosto chiaro negli ultimi 20 anni".
Si profilano quindi, venti di guerra all'orizzonte sia in vista delle prossime politiche che delle amministrative 2024, anche se i partecipanti alla cena manifestano serenità con o senza i voti di Silli. "E' stata una prima seduta volta a rinsaldare la storica alleanza che da sempre contraddistingue il centrodestra cittadino e gettare le basi per il lavoro da sviluppare nei prossimi 2 anni, in vista dell'appuntamento elettorale del 2024 – spiegano -. I prossimi due anni ci vedranno protagonisti propositivi di un progetto di cambiamento che ormai la città, oltre a desiderare, merita. Di una visione della Prato di domani, che sia concreto e realizzabile. Di una Prato che da terza città del centro-italia – dopo Roma e Firenze -, possa riprendere il posto che le spetta a livello regionale e nazionale. Sarà un lavoro che vedrà impegnate tutte le parti in campo. Un lavoro che prima dei nomi, metterà sul tavolo un programma forte e condiviso con ogni forza politica, civica, associativa e sociale che vorrà appoggiarlo".
Se le tensioni nel centrodestra sono già deflagrate, quelle nel centrosinistra covano sotto la cenere e l'impressione è che esploderanno dopo le prossime elezioni politiche. Al momento siamo alle frizioni interne in casa Pd tra il segretario Marco Biagioni e i biffoniani ricalcando un congresso forzatamente unitario. Uno dei terreni minati più pericolosi è quello della nascente Multiutility perché vista come un'operazione dei sindaci Biffoni e Nardella. La direzione dedicata al tema e all'analisi del voto amministrativo toscano, è stata spostata al prossimo 18 luglio in attesa che approdi nei consigli comunali il documento che dà il via libera alla fusione tra gli enti che si occupano di rifiuti, acqua e di gas (attraverso Consiag e Toscana energia). Intanto però, è previsto un documento politico che sarà portato alla segreteria provinciale di domani sera e poi in direzione. Il punto più contestato è quello dell'ipotesi "quotazione in borsa", ma per evitare di arenarsi prima ancora di iniziare, l'argomento dovrebbe sparire dalla bozza di documento per essere discusso poi in un secondo momento. In questa fase, infatti, viene decretata la nascita di un unico ente che si occuperà di rifiuti e di acqua. La seconda, nel 2023 e oltre, punterà al gas aggregando Estra e poi, eventualmente, si inizierà a parlare di borsa. Lo scontro quindi è solo rimandato.
(e.b.)
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