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L'individuazione, con immediata espulsione del ladro del tombino, unisce maggioranza e opposizione nel plauso ai carabinieri e alla polizia municipale che sono riusciti a portare a termine in tempi rapidissimi l'indagine. Ma non sopisce la polemica politica innescata dalle parole del sindaco che aveva fatto riferimento a un fatto analogo avvenuto durante una precedente campagna elettorale.
Così, se da una parte Biffoni sottolinea "l'abnegazione e il fiuto degli agenti della polizia municipale e dei carabinieri hanno dato soluzione a questa intollerabile situazione", ribadendo quanto già detto in passato: "nonostante sappia che alcuni dentro il mio partito siano perplessi: è necessario che le espulsioni in seguito a reati reiterati e così gravi ai danni di cittadini ed esercenti siano più veloci e più efficaci. Porte aperte e tutto il sostegno possibile a chi sceglie di vivere il proprio futuro qui, non a chi danneggia gli altri e commette reati di questo genere". Dall'altra parte la Lega, con i segretari provinciale e comunale della Lega, Daniele Spada e Luis Micheli Clavier, afferma: “Più che scusarsi con l’opposizione per l’ennesimo show con il quale ha cercato di coprire il fallimento totale della sua amministrazione, il sindaco – oltre alle forze dell'ordine – dovrebbe ringraziare anche noi della Lega, visto che l’unico modo per allontanare da Prato il presunto ladro, un 37enne maghrebino irregolare, è stato quello di condurlo in un centro per clandestini in Sardegna. Infatti, laddove il sinistrato ordinamento italiano non arriva in tempo ragionevole con le adeguate sanzioni penali, alla forze dell’ordine non è rimasto che aggrapparsi alla Bossi-Fini e alle vituperate norme sull’immigrazione del centrodestra, nonché a uno di quei centri che il Pd toscano non vuole, come tra l’altro dimostra una delle stucchevoli querelle fra il presidente Giani e il sindaco stesso”.
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