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Piano strutturale: sarà più facile aprire piccoli supermercati nelle frazioni e destinare immobili al turismo


Da oggi la maratona in Consiglio comunale per l'approvazione delle controdeduzioni alle 160 osservazioni presentate dal Piano da cittadini, associazioni ed enti. Critiche dal Terzo polo che chiede cambiamenti


Redazione


Un piccolo supermercato per ogni frazione in modo da avere servizi di prossimità e più spazio per il turistico ricettivo. Sono le modifiche apportate al nuovo piano strutturale di Prato in base alle osservazioni presentate dai singoli cittadini, da enti e da associazioni di categoria e accolte dall'amministrazione comunale.
Siamo quasi al traguardo della sua entrata in vigore. Oggi pomeriggio, 17 gennaio, inizia la maratona in Consiglio comunale per l'approvazione della delibera sulle controdeduzioni alle osservazioni. Sono 183 di cui una ventina non pertinenti. Quindi in sostanza sono 160. Quelle in cui i cittadini chiedono il passaggio della proprietà da area rurale ad area urbana verranno in buona parte bocciate perché “è la legge regionale – spiega l'assessore all'urbanistica Valerio Barberis – che determina cosa deve essere considerato in modo e cosa in un altro. Non è frutto di una scelta politica”. Altre osservazioni hanno indotto a una riflessione ulteriore sull'assetto del nuovo piano che, lo ricordiamo, è la cornice urbanistica che detta i dimensionamenti, da nuovo o da riuso, degli interventi residenziale, commerciale e industriale per il futuro piano operativo che li tradurrà nel dettaglio con relativi limiti e modalità.
“Per esempio – prosegue Barberis – in un'ottica di strategia di prossimità, abbiamo aumentato le superfici commerciali in modo da permettere al piano operativo di inserire piccoli supermercati in ogni zona. Più servizi in ogni quartiere significa potenziarne l'autonomia e ridurre anche la mobilità limitando al massimo l'uso del mezzo privato. Inoltre, sulla base degli indicatori più che positivi e della richiesta degli assessori al turismo e alla cultura Gabriele Bosi e Simone Mangani, incrementeremo le volumetrie destinate al turistico ricettivo. Sarà il piano operativo poi a trovare la giusta modalità per incentivarle”.
Con l'approvazione delle controdeduzioni al termine delle sedute del Consiglio comunale previste per oggi, domani e venerdì, il piano andrà in Regione che convocherà la conferenza paesaggistica. L'esito di tale esame, poi, dovrà essere ratificato dal Consiglio con l'approvazione definitiva del piano.
Dal Terzo polo piovono critiche, Italia Viva compresa, che, lo ricordiamo, è presente in maggioranza e ha un assessore in giunta. Cinque i punti su cui Azione, Iv, Psi, Libdem e +Europa chiedono cinque cambiamenti: “Togliere la possibilità alle aziende di ampliare l’immobile dove viene svolta l’attività tramite l’utilizzazione di aree agricole e previa sottoscrizione del cosiddetto “piano industriale” perché a rischio di una speculazione selvaggia; eliminazione, nella gran parte delle “Aree di trasformazione”, della necessità di presentare un piano attuativo propedeutico al successivo rilascio del permesso di costruzione; individuazione di forme di perequazioni alternative rispetto alla semplice cessione in favore del Comune di aree per realizzare parchi, costosi e di difficile manutenzione; rivalutazione dei perimetri di molte aree di trasformazione in quanto di difficile attuazione da un punto di vista progettuale/funzionale; rivalutazione delle norme sulla ristrutturazione delle case coloniche perché troppo rigide”.
Critiche anche da Forza Italia attraverso l'onorevole Erica Mazzetti che mette in guardia dal rischio bocciatura: “da quel che leggo ci sono perfino gli appigli per un possibile ricorso. Siamo di fronte a errori politici ma anche tecnici che potrebbero portare a una bocciatura da parte della Regione: ciò comporterebbe un lungo periodo di salvaguardia che porterebbe a un lungo stallo, per di più in una situazione già critica. Sono tre piani strutturali che la sinistra realizza durante il proprio mandato, continuando a fare gli stessi errori, avendo come conseguenza l’immobilità totale: non hanno imparato nulla dai propri errori, anzi proseguono imperterriti e senza ripensamenti. Il mio invito – conclude Mazzetti – è quello di correggere e integrare velocemente il Piano, seguendo le indicazioni e osservazioni che sono emerse dalla città di Prato. In attesa che una nuova giunta affronti il tema con concretezza, realismo, libertà sviluppando un piano operativo applicabile”.

(e.b.)
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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