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Organico Tribunale snobbato dal Decreto Rilancio, Biffoni: “Nessun governo fino a ora ha dato risposte efficaci”


Mondo politico e sindacale in fermento: la Cgil ha incontrato il Prefetto mentre il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno di Pd e M5S. L'impegno dei consiglieri regionali Pd Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti


Redazione


Il mondo della politica e quello del sindacato battono i pugni sul tavolo del governo affinchè le gravi carenze d'organico amministrativo del Palazzo di Giustizia di Prato siano almeno in parte colmate dalle 3.000 assunzioni previste dal decreto Rilancio. Atto che invece ha ignorato completamente Prato anche in sede di conversione in legge.
Da qui la proclamazione dello stato di agitazione da parte della Funzione pubblica Cgil che il 9 luglio scorso ha incontrato il Prefetto di Prato "per chiarire – si legge in un comunicato del sindacato – l'esigenza di candidare Prato a essere sede di assegnazione di parte del personale che è previsto venga a breve assunto. In conclusione: si è registrato ascolto e una buona disponibilità da parte della Prefettura a rappresentare la situazione degli Uffici di Giustizia al proprio Ministero e a quello della Giustizia".
L'attuale pianta organica del personale amministrativo del Tribunale di Prato ammonta a 70 unità di cui effettivamente presenti solo 44 persone e il rapporto tra numero di fascicoli e personale effettivamente presente è pari a 402,31 fascicoli per unità, a fronte di una media toscana di meno di 300 fascicoli. Il Tribunale di Prato risulta, inoltre, carente di ben 7 cancellieri su 10 previsti in pianta organica. Analoga la situazione per l'Ufficio Notifiche e per il personale presso gli uffici del Giudice di Pace. Negli ultimi due anni solo 4 sono state le nuove assegnazioni all'Ufficio Notifiche e solamente 2 quelle presso il Giudice di Pace.
Nel consiglio comunale di giovedì scorso, 16 luglio,  la maggioranza e il Movimento 5 stelle hanno approvato un ordine del giorno sulla questione. "Riteniamo che il tribunale di Prato sia un servizio fondamentale per la comunità pratese ed è quindi il momento che le istituzioni se ne occupino in maniera seria. –  dichiara la consigliera del Pd Monia Faltoni che è stata tra le promotrici dell’ordine del giorno – Il decreto rilancio prevede ulteriori risorse finanziarie destinate alla giustizia e siamo convinti che il governo debba destinarne una parte congrua al tribunale di Prato”.  Il centrodestra si è astenuto: "Su questo documento – conclude il capogruppo del Pd Marco Sapia – avremmo auspicato l’unità del consiglio comunale ma così non è stato. È un atto politico che impegna il Governo a cambiare rotta e a considerare Prato in maniera seria. Chiediamo un impegno sia per il riequilibrio della pianta organica che la soluzione delle carenze infrastrutturali, questioni che ormai non sono più rimandabili”.
Proprio sulla scia di questo ordine del giorno il sindaco Matteo Biffoni ricorda quanto l'impegno su questo fronte sia continuo: “L’attenzione verso il Tribunale resta sempre alta, così come l’impegno dell’amministrazione nel sollecitare il Governo perché intervenga nell’integrare la pianta organica del personale amministrativo, tutt’ora carente, in una realtà che ha un numero di procedimenti sempre crescente”. Impegno che si traduce anche in aiuti concreti. Attualmente, infatti, risultano in servizio al Tribunale di Prato 14 dipendenti del Comune di Prato, tra cui 3 ufficiali e 11 agenti di polizia municipale dei quali due svolgono servizio di segreteria in Procura, due agli uffici del Gip ed uno all'ufficio dibattimento; altri sei si occupano di assistenza Pm per i fascicoli di indagine. “Non ho remore a dichiarare che nessun Governo, di nessun colore politico, ha dato risposte efficaci per il Tribunale di Prato che insiste su un territorio dove l’impegno della Procura, delle forze dell’ordine e delle istituzioni è incentrata al contrasto dell’illegalità – conclude il sindaco -. E’ fondamentale che quanto prima l’attività del Palazzo di Giustizia riprenda a pieno ritmo come nel periodo precedente il lockdown e che il Ministero intervenga sulla pianta organica incrementando il personale amministrativo”.
Il consigliere regionale Nicola Ciolini del Pd, in corsa per la riconferma, si impegna pubblicamente affinchè "la Regione assicuri anche per i prossimi anni le 6 unità del personale amministrativo che già ha assegnato in comando alla Procura nell’ambito del “Piano straordinario per Prato sicura”. Non solo. Chiederò all’attuale giunta e a chi si insedierà dopo le elezioni di settembre un impegno formale affinché venga rinnovato il sostegno a Tribunale e Procura. Chiederò anche che si apra un confronto per poter allargare ulteriormente le maglie di questa collaborazione e per capire effettivamente quante persone in più potrebbero essere messe a disposizione del tribunale pratese e in quali ruoli, a seconda delle esigenze più stringenti della struttura. Accanto all’impegno della Regione, che resta importante, però, serve anche una presa di posizione da  parte del Governo, altrimenti il tribunale di Prato rimarrà sempre e comunque in forte difficoltà di organico, con conseguenti ed inevitabili ripercussioni sul normale svolgimento delle attività. Disagi che, a cascata, finiscono anche sulle spalle dei singoli cittadini”. 
Impegno sul fronte regionale anche da parte della collega di partito e di banco, Ilaria Bugetti: «La legge regionale n. 28 del 2019 – spiega la consigliera – definisce le forme di collaborazione interistituzionale in tema di sicurezza e cultura della legalità e prevede di rafforzare l’operatività amministrativa degli uffici giudiziari toscani distaccando personale della Regione e dei suoi enti, compreso il servizio sanitario regionale, nelle procure e nei tribunali, oltre che assegnare a tali uffici i giovani del servizio civile. Ho già in agenda interventi che mirino a promuovere l’immissione di forza lavoro nel palazzo di giustizia pratese, ferma restando la necessità di coinvolgere il Ministero della Giustizia per le assegnazioni di personale specializzato».
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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