Un combinato di quattro esposti presentati ieri ai carabinieri di Prato, Pistoia, Lucca e Massa dal Movimento 5 Stelle per chiedere l'apertura di una inchiesta sui quattro nuovi ospedali della Toscana. A Prato è stato il candidato sindaco Fausto Barosco a presentarsi al comando provinciale dei carabinieri con tanto di esposto e documenti ufficiali relativi alla realizzazione dell'ospedale Santo Stefano. Tra le varie carte, la lettera firmata dal direttore di macroarea della Asl 2 di Lucca, Lisandro Fava, che l'8 novembre scorso scrive al responsabile dell'Unità operativa Programmazione acquisti logistica: “Non si potrebbero avviare molte delicate attività sanitarie a carico dei pazienti in quanto ciò esporrebbe a rischi rilevanti per la salute sia gli stessi pazienti sia il personale sanitario”. Ad entrare in possesso di questo documento col quale il dirigente chiedeva una ulteriore verifica sull'ospedale a poche settimane dall'avvio di quello gemello di Prato, sono stati alcuni consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Lucca. L'esposto ricostruisce i vari passaggi e cita, assieme alla lettera del dottor Fava, la determina con la quale il 21 novembre Estav NordOvest (la struttura di supporto tecnico amministrativo per l'Area Vasta) procede all'”affidamento del servizio di verifica ambiente a contaminazione controllata del nuovo presidio ospedaliero San Luca della Asl 2).
Il Movimento ha allegato all'esposto riferimenti documentali in ordine alle questioni sollevate.
“Si sta parlando dell'ospedale e per questo speriamo che i quattro esposti presentati ieri in contemporanea producano un impulso – dicono Fausto Barosco e Gabriele Pecchioli – chiediamo urgenti accertamenti. Se ci sono stati errori vengano riscontrati e chi ha eventuali responsabilità ne risponda”. Entrambi chiedono poi al sindaco Roberto Cenni: “Che intende fare? Di fatto non c'è stata una grossa manifestazione di dissenso, lui l'ospedale lo ha inaugurato e ha fatto anche i complimenti al presidente Rossi. Da che parte sta”?
Fausto Barosco rivolge infine un appello agli operatori sanitari e a chi frequenta l'ospedale: “Denunciate. Io ho parlato con diverse persone, tutti tengono famiglia. Ma se ci sono situazioni a rischio è bene che i cittadini ne siano informati. Foto e video da mettere in internet, anche in forma anonima. Questo deve essere l'impegno”.
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