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Sull'operazione "Multiutility" il sindaco Matteo Biffoni incassa il via libera unanime del suo partito, il Pd. Un fatto non scontato alla luce delle divisioni interne e delle diverse opinioni sull'argomento soprattutto tra le correnti vicine al segretario Marco Biagioni. Ieri sera, 18 luglio, la direzione provinciale ha approvato il documento politico sull'operazione che porterà alla creazione di una holding pubblica per la gestione di acqua, rifiuti, gas ed elettricità partendo dai territori dell'area metropolitana.
Un documento che dà forza al primo cittadino pratese, promotore dell'operazione, perché contiene anche la quotazione in borsa, tanto temuta e osteggiata da una parte del partito, che nei giorni scorsi si era pensato di non inserire nel documento per evitare problemi. Il nodo, invece, è stato affrontato, approfondito e sciolto con un grande lavoro di sintesi su cui il segretario Biagioni si è speso personalmente. Il risultato è un via libera condizionato da alcuni paletti volti soprattutto a tenere "al loro posto" gli eventuali soci privati: "E' primario l’ingresso di Estra ed è necessario che la percentuale di proprietà pubblica delle azioni non sia inferiore al 51%, con i comuni soci vincolati a vendere le loro quote solo ad altri comuni. Inoltre, un solo socio privato non potrà avere più del 5% delle azioni; governance e gestione operativa dovranno essere di controllo pubblico, con una formula che garantisca ai comuni la scelta delle figure apicali della società, come presidente e amministratore delegato e la maggioranza del cda".
Un documento che dà forza al primo cittadino pratese, promotore dell'operazione, perché contiene anche la quotazione in borsa, tanto temuta e osteggiata da una parte del partito, che nei giorni scorsi si era pensato di non inserire nel documento per evitare problemi. Il nodo, invece, è stato affrontato, approfondito e sciolto con un grande lavoro di sintesi su cui il segretario Biagioni si è speso personalmente. Il risultato è un via libera condizionato da alcuni paletti volti soprattutto a tenere "al loro posto" gli eventuali soci privati: "E' primario l’ingresso di Estra ed è necessario che la percentuale di proprietà pubblica delle azioni non sia inferiore al 51%, con i comuni soci vincolati a vendere le loro quote solo ad altri comuni. Inoltre, un solo socio privato non potrà avere più del 5% delle azioni; governance e gestione operativa dovranno essere di controllo pubblico, con una formula che garantisca ai comuni la scelta delle figure apicali della società, come presidente e amministratore delegato e la maggioranza del cda".
Il resto del documento, frutto anche del confronto con i circoli, sottolinea la necessità di tutelare tutti i posti di lavoro, di garantire la rappresentanza di tutti i comuni coinvolti – anche di quelli più piccoli – e di ripensare i servizi pubblici nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Ora seguirà un ulteriore periodo di ascolto e di confronto sul territorio con i cittadini, le associazioni e le realtà interessate, con l’obiettivo di redigere un documento ancora più approfondito da presentare nei consigli comunali entro e non oltre la fine di settembre.
“Il Partito Democratico, con l’approvazione unanime di questo documento elaborato ascoltando la base, si dimostra l’unica forza politica in città ad avere una posizione chiara e propositiva – dichiara il segretario Marco Biagioni – questo ci porta con ancora più forza a compiere il secondo passo che prevede il confronto con tutti i cittadini e con le categorie economiche e sociali. Siamo orgogliosi di questa “formula” che – grazie al confronto e, perché no, anche alla discussione – permette di restituire risposte come quella avuta ieri nella partecipatissima direzione del partito: solo uniti si può costruire su basi solide e sane”.