59
Forte di 10 anni al fianco del sindaco Mauro Lorenzini, Simone Calamai ne raccoglie la ricca eredità e si lancia alla conquista del Comune di Montemurlo. Stamani, 24 novembre, l'unione comunale del Pd, alla presenza del segretario provinciale Gabriele Bosi, ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco.
39 anni, perito chimico, bagnolese da sempre, Calamai ha alle spalle una lunga esperienza amministrativa: è stato consigliere comunale dal 2004 al 2009, anno in cui viene chiamato nella prima giunta Lorenzini come assessore ai lavori pubblici, all'ambiente e alla mobilità; nel 2014 il confermato Lorenzini ha premiato il suo buon lavoro nominandolo vicesindaco, carica che ricopre tuttora. Quasi naturale quindi, sia per il Pd che per il primo cittadino uscente, indicarlo come "l'erede al trono". E come si suol dire in casi come questo, sarà un rinnovamento nella continuità: "Questa candidatura è un grande onore. – afferma Calamai – Ringrazio tutto il partito per la fiducia dimostratami all'unanimità, mi dedicherò a questo impegno con tutta la mia passione, energia e capacità, come ho sempre fatto in questi anni al servizio di Montemurlo. Lavorerò in continuità con quanto fatto da Lorenzini per proseguire e far crescere il nostro comune in ascolto e dialogo costante con i cittadini".
Punta di diamante dell'Era Lorenzini è sicuramente lo sviluppo economico del territorio affiancato alla riqualificazione urbanistica fino a trasformare un comune-dormitorio in una comunità dinamica e molto attrattiva. Si prosegue in questa direzione dando gambe a tanti progetti avviati in questa legislatura a cominciare dalla creazione del centro cittadino. Il resto del programma elettorale sarà frutto di un percorso di confronto e di ascolto che inizierà già nelle prossime settimane.
39 anni, perito chimico, bagnolese da sempre, Calamai ha alle spalle una lunga esperienza amministrativa: è stato consigliere comunale dal 2004 al 2009, anno in cui viene chiamato nella prima giunta Lorenzini come assessore ai lavori pubblici, all'ambiente e alla mobilità; nel 2014 il confermato Lorenzini ha premiato il suo buon lavoro nominandolo vicesindaco, carica che ricopre tuttora. Quasi naturale quindi, sia per il Pd che per il primo cittadino uscente, indicarlo come "l'erede al trono". E come si suol dire in casi come questo, sarà un rinnovamento nella continuità: "Questa candidatura è un grande onore. – afferma Calamai – Ringrazio tutto il partito per la fiducia dimostratami all'unanimità, mi dedicherò a questo impegno con tutta la mia passione, energia e capacità, come ho sempre fatto in questi anni al servizio di Montemurlo. Lavorerò in continuità con quanto fatto da Lorenzini per proseguire e far crescere il nostro comune in ascolto e dialogo costante con i cittadini".
Punta di diamante dell'Era Lorenzini è sicuramente lo sviluppo economico del territorio affiancato alla riqualificazione urbanistica fino a trasformare un comune-dormitorio in una comunità dinamica e molto attrattiva. Si prosegue in questa direzione dando gambe a tanti progetti avviati in questa legislatura a cominciare dalla creazione del centro cittadino. Il resto del programma elettorale sarà frutto di un percorso di confronto e di ascolto che inizierà già nelle prossime settimane.
(da sinistra il segretario provinciale Bosi, Calamai, Lorenzini e il segretario montemurlese Alberto Vignoli)
Quale futuro aspetta invece Mauro Lorenzini una volta tolta la fascia tricolore? "Tornerò al mio lavoro di sindacalista alla Cgil. – afferma il primo cittadino – La politica è un servizio, non un mestiere. Mi sono messo a disposizione della città dove sono cresciuto e ho le mie radici senza pormi il problema di cosa farò domani. Un sindaco non deve mai pensare al dopo, ma solo al bene del territorio che amministra. Naturalmente, se il partito riterrà di impiegare altrove la mia esperienza, sono a disposizione".
Quale futuro aspetta invece Mauro Lorenzini una volta tolta la fascia tricolore? "Tornerò al mio lavoro di sindacalista alla Cgil. – afferma il primo cittadino – La politica è un servizio, non un mestiere. Mi sono messo a disposizione della città dove sono cresciuto e ho le mie radici senza pormi il problema di cosa farò domani. Un sindaco non deve mai pensare al dopo, ma solo al bene del territorio che amministra. Naturalmente, se il partito riterrà di impiegare altrove la mia esperienza, sono a disposizione".
E.B.
Edizioni locali: Montemurlo