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Modifica delle commissioni consiliari, attacco di Gioventù nazionale: “I Cinque Stelle pensano solo al loro gettone”


Dura presa di posizione del movimento giovanile legato a Fratelli d’Italia in merito alla richiesta avanzata dai Pentastellati sulla necessità di riequilibrare la rappresentanza nelle prime cinque commissioni di Prato a seguito di alcuni cambiamenti avvenuti tra i banchi dell'opposizione. La replica dei 5 Stelle: "Chi esce dal partito col quale è stato eletto, si deve dimettere"


Redazione


La richiesta da parte del Movimento 5 Stelle di rivedere le commissioni consiliari (LEGGI)  solleva la dura reazione da parte di Gioventù nazionale, movimento giovanile legato a Fratelli d’Italia, che per bocca del suo vice presidente nazionale Chiara La Porta e del suo responsabile provinciale Alberto Gandolfi esprimono tutto il loro disappunto.  
«Da movimento contro la casta – dichiara in una nota Chiara La Porta– i 5 stelle sono diventati essi stessi la casta. In un momento socio economico così pesante come quello che sta attraversando adesso la nostra città, il gruppo consiliare del M5S non ha niente di meglio a cui pensare che non chiedere una revisione delle commissioni. Se l’impegno profuso nel richiedere un gettone in più per le proprie tasche fosse stato destinato a pretendere l’abbattimento della Tari, che tanti esercizi commerciali chiusi da decreto stanno ricevendo in questi giorni, di certo si sarebbe reso un servizio migliore alla città e anche al proprio ruolo istituzionale».  
La richiesta dei Pentastellati è legata agli squilibri provocati dai cambiamenti dentro l'opposizione con l'uscita di quattro consiglieri dalla Lega per formare un gruppo autonomo e di Tommaso Cocci dalla lista Spada per entrare in Fratelli d'Italia. Il risultato è che ci sono due gruppi, Lega e Fratelli d'Italia, composti da due consiglieri come il Movimento 5 Stelle, ma con il doppio delle commissioni rispetto ai Pentastellati.
«Questo modo di fare- continua la nota di Gioventù nazionale – non solo non ci appartiene, ma rappresenta proprio l’esatto opposto di come noi intendiamo l’idea di fare politica per la propria comunità. Considerato poi che, all’atto dell’insediamento del nuovo consiglio comunale, la designazione delle commissioni richiese un periodo di trattative particolarmente lungo e turbolento, non riteniamo sia questo il momento per perdersi dietro a litigi di esclusivo carattere economico e personale».  
«D’altronde – conclude Gandolfi-da chi al termine del primo lockdown si diceva sinceramente preoccupato “dal ritorno allo smog e al traffico” francamente non ci sorprende più nulla. Nei confronti di questi soggetti il solo consiglio che ci viene in mente, prendendo a prestito le parole del maestro Carmelo Bene, è che l’unico modo che avrebbero per rendere un servizio alla politica, e quindi alla città, sarebbe disoccupandosene».  
I 5 Stelle hanno replicato a Fratelli d'Italia: “Se c'è qualcuno interessato al gettone è chi è stato eletto in rappresentanza di una forza politica e uscendone non si dimette. Quanto al nostro impegno nell'affrontare le questioni che stanno a cuore ai cittadini, come, ad esempio la Tari, la vicepresidente di Gioventù Nazionale, sottolinea la sua totale disinformazione: il Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale è stata la prima forza politica a depositare una mozione per chiederne la cancellazione alle imprese costrette a chiudere per la pandemia, mozione che è stata respinta”.
Ma l'attacco più duro riguarda il gettone di presenza: “Anche qui Chiara La Porta è completamente fuoristrada e disinformata: il Movimento 5 Stelle è stata l'unica forza politica a chiedere il gettone di presenza a tempo, mozione che è stata votata contro da tutte le forze politiche compresa la sua. E comunque il punto è che noi del Movimento 5 Stelle sosteniamo da sempre che chi non crede più nel partito con il quale è stato eletto si debba dimettere. Per concludere ricordiamo che il M5S chiede unicamente l'applicazione di quanto previsto dai regolamenti di legge che disciplinano la composizione delle commissioni. Una polemica strumentale e sterile che in questo momento avremmo sinceramente voluto evitare”.

 

 
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