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Le guerre interne al centrodestra rappresentato nel Consiglio comunale di Prato regalano un’altra puntata pepata ma anche stavolta niente ha a che vedere con i problemi della città, con l’emergenza Covid e con il ruolo di stimolo e controllo nel merito che l’opposizione dovrebbe avere rispetto alle forze di governo.
E’ di due mesi fa l’uscita dalla Lega di quattro dei suoi sei consiglieri comunali per formare il gruppo Centrodestra, il più grande dell’opposizione. Scelta questa frutto di forti divisioni interne al Carroccio esplose poi con la sospensione di due dei 4, Leonardo Soldi e Claudiu Stanasel (LEGGI).
Oggi, 30 dicembre, i due consiglieri comunali della Lega, Marco Curcio e la capogruppo Patrizia Ovattoni, chiedono le dimissioni di Soldi e Stanasel rispettivamente da presidente della commissione 6, Controllo e Garanzia, e da vicepresidente del Consiglio comunale. “Ruoli a loro assegnati non per meriti sul campo, ma in quanto eletti nella lista della Lega e comunque inizialmente schierati nell’opposizione, rispetto alla quale da tempo si pongono invece con molti distinguo. – si legge in un comunicato diffuso in serata dai due rappresentanti della Lega – Riteniamo che per questi incarichi istituzionali dell’opposizione sia necessario essere al di sopra di ogni sospetto. Non appena queste saranno formalizzate avanzeremo una proposta che tenga conto dell’assenza di ambiguità di chi andrà poi a ricoprire ruoli di tale importanza, per svolgere al meglio l’opposizione alla sinistra e al Pd”.
In sostanza Curcio e Ovattoni accusano tutti e quattro gli ex colleghi (Betti, Lafranceschina, Soldi, Stanasel) di essere più vicini alla maggioranza che all’opposizione. “I consiglieri stanno tenendo un comportamento estremamente ambiguo, che spesso danneggia tutta l’opposizione, a vantaggio del Pd: cominciano a essere già troppi gli atti sostanziali e formali coi quali attaccano noi colleghi dell’opposizione e, come se ciò non bastasse, hanno anche votato a favore di alcuni atti del centrosinistra”.
Poi il discorso scivola sul riequilibrio delle commissioni che è l’argomento che sta togliendo il sonno ai consiglieri d’opposizione da un mese e mezzo a questa parte, da quando cioè il Movimento 5 Stelle ha chiesto più posti a seguito dei recenti cambi di gruppo (oltre al già citato Lega-Centrodestra, l’uscita di Cocci dalla lista Spada per Fratelli d’Italia) (LEGGI).
E così tra una calpestata e l’altra al regolamento comunale, proposte condivise a metà, minacce di ricorsi al Tar, conti che non tornano, difese estreme del proprio fortino di potere e la maggioranza che si è goduta lo spettacolo in silenzio, siamo quasi arrivati al finale. Tutti i gruppi d’opposizione eccetto quello del Centrodestra, hanno sottoscritto e depositato una proposta di modifica della rappresentanza nelle commissioni che per far aumentare di un posto il Movimento 5 Stelle e di due il Centrodestra senza far diminuire gli attuali degli altri gruppi, fa aumentare il numero dei componenti e quindi i costi della commissione 6, Controllo e garanzia.
Proposta che arriva dopo una lettera inviata dal gruppo del Centrodestra in cui si chiedeva di lasciare le cose come stanno o addirittura di ridurre il numero dei consiglieri portandolo al minimo (5 di maggioranza e 3 di minoranza). Proprio quest’ultimo aspetto ha fatto infuriare il resto dell’opposizione come confermano nel comunicato Curcio e Ovattoni: “Questi quattro consiglieri hanno presentato documenti indirizzati a ridurre la rappresentanza del centrodestra in Consiglio comunale e, di conseguenza, la nostra possibilità di fare opposizione alla Giunta Biffoni. Tutto questo sotto gli occhi compiaciuti del Partito democratico che da questi loro atteggiamenti può trarre solo vantaggi”. Il risultato è una proposta di revisione delle commissioni che anziché redistribuire a saldo zero, aumenta il numero delle poltrone e che è sottoscritta da Lega, Fratelli d’Italia, Garnier, Spada, Movimento 5 Stelle. Potrebbe tradursi in una delibera da portare al Consiglio del prossimo 14 gennaio e siccome il gruppo del Centrodestra, nonostante sia il più numeroso, è in minoranza e in genere la maggioranza si astiene sulle questioni dell’opposizione, è molto probabile che venga approvata. Tra qualche giorno però, il presidente del Consiglio comunale, Gabriele Alberti, incontrerà tutti i gruppi d’opposizione. Un confronto da cui potrebbero uscire altre novità.
E così tra una calpestata e l’altra al regolamento comunale, proposte condivise a metà, minacce di ricorsi al Tar, conti che non tornano, difese estreme del proprio fortino di potere e la maggioranza che si è goduta lo spettacolo in silenzio, siamo quasi arrivati al finale. Tutti i gruppi d’opposizione eccetto quello del Centrodestra, hanno sottoscritto e depositato una proposta di modifica della rappresentanza nelle commissioni che per far aumentare di un posto il Movimento 5 Stelle e di due il Centrodestra senza far diminuire gli attuali degli altri gruppi, fa aumentare il numero dei componenti e quindi i costi della commissione 6, Controllo e garanzia.
Proposta che arriva dopo una lettera inviata dal gruppo del Centrodestra in cui si chiedeva di lasciare le cose come stanno o addirittura di ridurre il numero dei consiglieri portandolo al minimo (5 di maggioranza e 3 di minoranza). Proprio quest’ultimo aspetto ha fatto infuriare il resto dell’opposizione come confermano nel comunicato Curcio e Ovattoni: “Questi quattro consiglieri hanno presentato documenti indirizzati a ridurre la rappresentanza del centrodestra in Consiglio comunale e, di conseguenza, la nostra possibilità di fare opposizione alla Giunta Biffoni. Tutto questo sotto gli occhi compiaciuti del Partito democratico che da questi loro atteggiamenti può trarre solo vantaggi”. Il risultato è una proposta di revisione delle commissioni che anziché redistribuire a saldo zero, aumenta il numero delle poltrone e che è sottoscritta da Lega, Fratelli d’Italia, Garnier, Spada, Movimento 5 Stelle. Potrebbe tradursi in una delibera da portare al Consiglio del prossimo 14 gennaio e siccome il gruppo del Centrodestra, nonostante sia il più numeroso, è in minoranza e in genere la maggioranza si astiene sulle questioni dell’opposizione, è molto probabile che venga approvata. Tra qualche giorno però, il presidente del Consiglio comunale, Gabriele Alberti, incontrerà tutti i gruppi d’opposizione. Un confronto da cui potrebbero uscire altre novità.
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