“Rinnovare il cda del Pecci? Diciamo che ci dobbiamo pensare. Prima voglio vedere come va questa vicenda. E' fondamentale per capire se le azioni dei vertici collimano con l'idea che noi abbiamo dell'ente”. E' un messaggio chiarissimo quello che il sindaco Matteo Biffoni, in qualità di socio della Fondazione per le arti contemporanee proprietaria del Centro Pecci, manda al presidente dell'ente, Lorenzo Bini Smaghi e alla sua squadra rispetto al licenziamento in tronco di due dipendenti per far quadrare i conti, senza la dovuta condivisione con i sindacati che anzi, meno di un mese fa erano stati rassicurati che lo stato di salute dei conti non avrebbe avuto conseguenze sul personale. Come è noto il cda è scaduto poche settimane fa con l'approvazione del bilancio 2022 (perdita di 333mila euro, ndr) e ora è in regime di prorogatio.
Biffoni ripete quanto già chiesto ieri via comunicato, ma in termini più perentori: “Penso che il cda debba delle spiegazioni ed è fondamentale che si apra il tavolo di confronto con i sindacati. A me interessa questo. E' il minimo che mi aspetto”.
In una nota ieri il Pecci ha dichiarato che sulla decisione di licenziare due dipendenti sono stati “aggiornati nelle scorse settimane gli interlocutori istituzionali e le sigle sindacali”. Cgil e Uil hanno smentito categoricamente, Biffoni chiarisce: “Abbiamo ricevuto la comunicazione dell'intenzione e con chiarezza abbiamo detto che quell'intenzione non la condividevamo. Tra l'altro con numeri diversi all'inizio. Abbiamo pensato che si potesse gestire questo percorso in maniera diversa e ci siamo impegnati ad aumentare il nostro contributo e a reperire un ulteriore aiuto dalla Regione che è arrivato. Poi ci siamo ritrovati con le lettere di licenziamento dalla mattina alla sera. Il cda deve delle spiegazioni. E' giusto che si prende le proprie responsabilità”.
Sul tema interviene con un giudizio negativo anche il presidente della Regione, ente anch'esso socio del Pecci: "Il Pecci è una struttura importante per la Toscana, è il punto di riferimento per l'arte contemporanea – spiega Eugenio Giani – che "adesso mostra segni di debolezza e questo non è bello, anche per le maestranze. Sinceramente avrei evitato di arrivare a tagli drastici sul personale, avrei cercato altre misure. Adesso vedremo più approfonditamente cosa succederà".
Licenziamenti al Pecci, Biffoni: “Rinnovare il cda? Prima vediamo come finisce la vicenda”
Il primo cittadino pretende l'apertura del tavolo con i sindacati e chiarisce: Non c'è stata alcuna condivisione. Abbiamo ricevuto solo la comunicazione dell'intenzione e con chiarezza abbiamo detto che non ci andava bene"
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(e.b.)
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