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La presidenza di Alia tocca a un pratese: in pole position c’è Nicola Ciolini


L'ex consigliere regionale è il nome più gettonato ma restano in corsa anche Simone Barni e Gabriele Bosi. Nelle altre partecipate, l'ex sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini potrebbe andare a guidare Gida mentre per la vicepresidenza di Publiacqua in lizza Filippo Alessi, Alessandro Brogi e Marco Martini


Redazione


Tra pochi giorni Alia Servizi ambientali spa dovrà rinnovare i propri vertici aziendali. Una scelta importante non solo per garantire qualità nella gestione dei rifiuti nell’area metropolitana ma anche per far decollare il progetto della multiutility toscana partendo dall’unione tra Alia e Publiacqua e allargando poi agli altri settori così come stabilito recentemente nella lettera di intenti sottoscritta dai sindaci di Firenze, Prato e Empoli.
Ora è il momento di scegliere le persone giuste che riescano a tradurre gli intenti in fatti cominciando dalla prima delle partecipate coinvolte nella maxi operazione con il cda da rinnovare, ossia Alia. Cosa non facile per nessuna delle tre città coinvolte, tanto che l’assemblea del 22 dicembre potrebbe slittare agli ultimi giorni dell’anno.
Al momento l’unica certezza è il nome di Alberto Irace alla carica di amministratore delegato su scelta del Comune di Firenze. Si tratta dell’ex manager di Acea, socia di Publiacqua. A Prato, stavolta, spetta la nomina del presidente. Da mesi si rincorrono nomi su nomi tra cui quelli di Simone Barni, attuale vicepresidente di Publiacqua e del segretario provinciale del Pd Gabriele Bosi, ma in pole position c’è Nicola Ciolini, ex consigliere regionale del Pd, uomo di fiducia del sindaco Matteo Biffoni, profondo conoscitore dei meccanismi tecnico-politici che sovrintendono a passaggi storici e complessi come quelli che la nascita della multiutility toscana comporta.
Un nome su cui non sembrano esserci veti dall’ala zingarettiana e gradito anche al presidente della Toscana Eugenio Giani. Fondamentale per capire se ci sarà il semaforo verde, la riunione del comitato di patto prevista per il giorno prima dell’assemblea. In quella sede sarà chiaro se anche Empoli abbia trovato il nome giusto per il vicepresidente e Firenze per i due consiglieri di cui uno deve essere una figura tecnica. 
Diamo uno sguardo alle altre partecipate del Comune di Prato che scadranno a breve.
Il silenzio zingarettiano sulla nomina per Alia corrisponde al “rumore” sulle altre società. Biffoni non può ignorare questa ala del Partito democratico anche alla luce del risultato ottenuto alle regionali. Per questo potrebbe cedere su Gida il cui presidente, il biffoniano Alessandro Brogi, non sembra interessato a dare la disponibilità per essere confermato. Se ne andrà a primavera con l’approvazione del consuntivo 2020. Il nome zingarettiano da proporre è quello di Mauro Lorenzini, ex sindaco di Montemurlo, in buoni rapporti anche con gli Industriali, proprietari di oltre il 45% di Gida. L’alternativa, ma siamo nel campo delle ipotesi, è quella di Filippo Alessi, assessore all’ambiente e alla mobilità della prima giunta Biffoni, non appartenente al gruppo degli ex renziani ma molto gradito al primo cittadino. Una figura versatile la sua che Biffoni potrebbe anche giocare come vicepresidente di Publiacqua quando un altro suo fedelissimo, Simone Barni, andrà a scadenza con l’approvazione del consuntivo 2020. Barni che comunque resterà presidente di Ingegnerie Toscane, di cui Publiacqua è socia con oltre il 47%, fino all’approvazione del consuntivo 2021 nel 2022. In alternativa ad Alessi potrebbe esserci Alessandro Brogi, fresco di uscita da Gida. Gli zingarettiani potrebbero contrapporre il nome di Marco Martini, ex sindaco di Poggio a Caiano, fedelissimo della consigliera regionale Ilaria Bugetti, che invece è dato per certo tra le nomine che il Comune di Prato farà nella Fondazione Cassa di risparmio di Prato in base al nuovo statuto. 
Più in lontananza c’è Epp. Il posto ora occupato dall’ingegnere Federico Mazzoni potrebbe andare all’architetto Marzia de Marzi, nel 2019 candidata nella lista Biffoni e presidente del palazzo delle professioni. Soluzione non pacifica perchè potrebbe essere ostacolata da Sofia Toninelli, ex assessore a Carmignano e attualmente nel cda della società di edilizia popolare come rappresentante di Montemurlo, sostenuta dagli zingarettiani.
Infine un salto nel cda del Pecci dove sembra ormai certa la nomina dell’avvocato Leonardo Masi, socio dello studio Giovannelli e considerato vicino a Bugetti, da parte del Consiglio regionale come rappresentante della Regione. 

(e.b)
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