A poche ore dall’annuncio del ritorno della Palla Grossa in piazza Mercatale a Prato, presentato ieri dalla sindaca Ilaria Bugetti e dall’assessore al centro storico Diego Blasi, s’infiamma la polemica politica. Il centrodestra, rispolverando alcuni vecchi post su Facebook di Blasi (risalenti a quasi dieci anni fa, era il 2016), attacca. A prendere la parola, per prima, la consigliera della lista civica Gianni Cenni sindaco Rossella Risaliti: “E’ sempre stato contrario, capisco il cambiare idea ma a è doveroso ricordare le posizioni assunte in passato, specialmente quando esse toccano sensibilità collettive. L’assessore, che adesso è sorridente nella foto con quattro calcianti, fu duro e critico nei confronti della festa arrivando perfino a proporne l’eliminazione. Ora assistiamo ad un cambio repentino di atteggiamento che non possiamo non sottolineare. Continuerò a sostenere con coerenza ogni iniziativa volta a valorizzare la nostra storia, le nostre tradizioni e le manifestazioni che uniscono la comunità, i disagi per qualche giorno possono essere sopportati”. A seguire anche il capogruppo della civica Gianni Cenni Leonardo Soldi ha voluto dire la sua, sottolineando, quanto in politica i modi e le modalità con le quali ci si pone siano più importanti di un cambio d’idea: “Posa da primo della classe e post sui social per annunciare il ritorno della Palla Grossa ma Blasi nel dicembre 2016 e gennaio 2017 scriveva che la manifestazione era una “cazzata da vietare”, “uno degli eventi più ridicoli che prato abbia mai visto”, “soldi buttati nel cesso”- spiega ancora Soldi- Oggi miracolosamente si è convertito, non alla tradizione ma alla comoda elasticità dell’incarico. Cambiare idea è legittimo ma critichiamo il disprezzo di allora, la totale mancanza di rispetto verso parte della città e l’aggressività di allora. E’ inadeguato a ricoprire la sua posizione, il sindaco dovrebbe tenerne conto”. Soldi si è poi detto favorevole al ritorno della Palla Grossa in Mercatale in quanto “tradizione dal valore identitario capace di tenere vivo il centro”.
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