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La Lega perde in un colpo solo quattro dei suoi consiglieri comunali


Leonardo Soldi, Mirko Lafranceschina, Eva Betti e Claudiu Stanasel formeranno un gruppo proprio. Si chiude così un periodo di forte turbolenze nel Carroccio pratese che ora resta rappresentato solo da Ovattoni e Curcio


Redazione


Potremmo chiamarla la “mossa del cavallo” quella appena messa a segno dai quattro consiglieri comunali d’opposizione di Prato,  Leonardo Soldi, Mirko Lafranceschina, Eva Betti e Claudiu Stanasel. Oggi, 13 novembre, hanno annunciato la loro uscita in blocco dal gruppo Lega Salvini premier per formare un gruppo proprio. La politica è anche matematica perché ora la Lega passa da sei a due consiglieri (Curcio e la capogruppo Ovattoni) mentre i quattro fuoriusciti vanno a costituire il gruppo più grande dell’opposizione. Uno schiaffo politico sonoro frutto delle tensioni interne al Carroccio che un paio di settimane fa hanno raggiunto l’apice con la decisione del commissario regionale Belotti di sospendere Soldi e Stanasel dalla Lega e di ridimensionare il numero di commissioni dove sono presenti a favore degli altri consiglieri. Cosa che ora non sarà più possibile fare dato che entrambi sono usciti dal gruppo insieme a Betti e Lafranceschina che, nonostante “punizioni” minori, sono rimasti al fianco di Soldi e Stanasel nella loro azione di protesta su metodi e dinamiche seguite dai vertici del partito nell’ultimo anno. Lafranceschina sarà capogruppo della nuova realtà.
Come siamo arrivati a questo punto lo spiegano gli stessi consiglieri in un comunicato stampa: “Una scelta resasi necessaria a fronte delle ultime decisioni della dirigenza Toscana del partito nei confronti della sezione di Prato e più in generale dei pratesi, esclusi, fin dalle scorse elezioni amministrative e poi anche per le elezioni regionali da ogni forma di condivisione con eletti ed iscritti. I pratesi devono essere messi a conoscenza del fatto che la sezione di Prato è sempre stata esclusa da ogni scelta riguardante il proprio territorio quando si giocavano la partite più importanti: elezioni comunali e regionali. Un susseguirsi di commissari esterni, l’ultimo in particolare, Genuino, venuto con l’obiettivo di normalizzare la sezione perché a suo dire privo di ambizioni personali sul territorio, ce lo siamo ritrovati come capolista del listino provinciale, a fargli da supporto per la campagna elettorale un consigliere comunale di Prato che lo stesso commissario solo poche settimane prima avrebbe voluto far sospendere dal partito essendosi fatto promotore di un percorso interno che poi successivamente è stato falsamente imputato ad altrui volontà. Noi – proseguono i quattro – abbiamo provato a far contare di più i pratesi e poche settimane prima della scelta dei candidati regionali insieme a tutti i consiglieri comunali eletti nella provincia di Prato abbiamo inviato una lettera al commissario Daniele Belotti per chiedergli di condividere insieme le scelte per i candidati del territorio, la Lega era l’unica forza di centrodestra in grado di poter esprimere un seggio ma era necessario proporre una lista forte che rappresentasse “tutto” il territorio, a quella lettera non abbiamo avuto una risposta negativa, perché nemmeno ci è stato risposto, il risultato è che Prato è oggi priva di una rappresentanza all’opposizione regionale, quanto sarebbe stato utile averne una durante questa pandemia? In assenza di un confronto interno e pur avendo fatto, ognuno di noi campagna elettorale per il candidato alla presidenza regionale e per i candidati della lista, sancita la sconfitta, ci siamo espressi sulla stampa per rimarcare con forza gli errori fatti e ripartire facendo tesoro degli sbagli ad iniziare da una nuova e migliore gestione del partito a livello provinciale. Per questo siamo stati “processati“, giudicati per un reato di opinione e di lesa maestà, accusati in un passaggio specifico persino di avere influenzato negativamente il ballottaggio nel comune di Cascina, quello stesso comune in cui Eugenio Giani per le elezioni da Presidente staccava Susanna Ceccardi di circa dieci punti. Successivamente il commissario regionale ha pensato di disporre una sanzione per i “gravi reati” di cui sopra, ma in maniera differenziata, sospensione di sei mesi per Soldi e Stanasel, richiamo scritto per Betti e LaFranceschina, in maniera discrezionale, senza una logica, chiedendo inoltre ai primi di due di rinunciare alle proprie commissioni, senza che chi avesse dovuto “beneficiarne” fosse d’accordo. Abbiamo provato una mediazione persino dopo la ricezione delle sanzioni, fornendo le nostre proposte per la risoluzione della questione all'incontro tra il gruppo consiliare e due i dirigenti regionali, ovvero Daniele Belotti ed Andrea Barabotti. I due di noi che non sono stati sospesi, per coerenza e lealtà, decidono di autosospendersi, al pari degli altri”.
Dunque la decisione di uscire dalla Lega è frutto di un tentativo di riconciliazione dopo le “punizioni”, andato male. I quattro ex leghisti però, non chiudono la porta per sempre. Ovviamente a delle condizioni: “Tutti e quattro perfettamente consapevoli che la propria lista di elezione è quella della Lega, auspichiamo per il futuro una gestione completamente differente del partito a livello regionale e provinciale, da parte nostra ci sarà la massima disponibilità a ridiscutere della nostra posizione. Nel frattempo, con coerenza e serietà, costituiamo un gruppo autonomo”.
A chiudere la porta è invece il commissario Belotti che nel pomeriggio ha inviato una lunga nota in cui accusa i quattro di essere interessati solo ai gettoni delle commissioni e di aver danneggiato fortemente il partito, ma soprattutto in cui non lascia margini a rientri futuri: "Chi esce dalla Lega in questo modo – afferma Belotti – viene depennato dal libro soci. Tradotto chi è espulso non decide a proprio piacimento quando rientrare. Ora la Lega di Prato riparte con persone più affidabili, riorganizzandosi sul territorio per dare ancora più voce alle proprie proposte per il rilancio della città e per risolvere i problemi dei pratesi".
Laconico invece, il commento della capogruppo del Carroccio Ovattoni: «Prendiamo atto della decisione dei consiglieri Soldi, Lafranceschina, Betti e Stanasel di lasciare il gruppo Lega Salvini premier – commenta la capogruppo Lega in consiglio comunale a Prato Patrizia Ovattoni -. Nelle ultime settimane molti sono stati i tentativi da parte della segreteria regionale della Lega di mediare con i quattro ormai ex consiglieri leghisti, già sospesi e richiamati dal partito, ma alla fine non è stato trovato nessun accordo che potesse consentire una pacifica convivenza all'interno del gruppo. Chiusa questa parentesi è tempo di rimettersi in marcia. Il lavoro del gruppo Lega in consiglio comunale non si ferma. Anzi. Continuerà ad impegnarsi ancor di più e con maggior dedizione per il bene dei cittadini e della città».

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