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Ironia a sfondo razzista sul candidato leghista Stanasel, che ci ride sopra: “Lo sfottò ci sta a patto che non sfoci in violenza”


La canzone satirica sta girando da un po' sulle chat con riferimenti alle origini rumene del candidato consigliere: "Non oso immaginare il polverone che ci sarebbe stato a parti inverse"


Claudio Vannacci


“Dio, patria e bottilia”, con bottiglia scritto proprio così per prendere in giro, in piena campagna elettorale, il candidato della Lega Claudio Stanasel. È il verso di una canzone, fra il goliardico e la satira, che corre di smartphone in smartphone da alcuni giorni. Ma il diretto interessato non se ne prende a male, “malgrado una venatura leggera di razzismo” come sottolinea, anzi è il primo a prenderla con leggerezza e a riderci su.

Leitmotiv del pezzo, che spopola da alcuni giorni su alcune chat riconducibili all’area di sinistra, sono le origini di Claudiu Stanasel, vicepresidente uscente del consiglio comunale di Prato, nato a Craiova, in Romania, nella prima metà degli anni Novanta. Dopo essere andato a scuola a Prato, cresciuto e diventato italiano, con alle spalle 5 anni di consiliatura vissuti in primo piano, il candidato leghista ha tappezzato la città di manifesti con la scritta “Io son di Prato”. Quanto basta per far scattare l’ironia, pesante, del compositore, che ha mescolato luoghi comuni odierni e vecchie tradizioni pratesi. Così, il motto “son di Prao e voglio esse rispettao, pos’ì ssasso e mang’ì bbao” è diventato “spacca bottilia e posa i baco”. Stanasel è definito “balcanico col cuore itagliano” e, con “il cuore sempre a destra” si destreggia, appunto, fra mortadella di Bucarest, Ceaușescu, vodka e cantuccini.

Il diretto interessato non fa una piega: “Bisognerebbe ricordare – dice – che lo scherzo, la presa in giro, anche pesante, possono starci. Visto che non si sfocia nella violenza fisica e non si impedisce agli altri di parlare, come proprio a sinistra spesso vorrebbero e non mancano gli esempi recentissimi a convegni e in università, non capisco perché dovrei arrabbiarmi. Certo è che se una canzone come questa, a proposito di un candidato di origini straniere, circolasse nei gruppi Whatsapp della Lega, tutta Italia oggi sarebbe a leggere di razzismo e qualche solone del politicamente corretto si ergerebbe a risoluto censore”.
Dello stesso avviso è il segretario della Lega pratese, capogruppo uscente al consiglio comunale, Daniele Spada. A chi gli fa notare che anche a destra ci sono persone che se la prendono spesso a male, Spada risponde con ironia: “Si vede che l’Italia è grande e non tutti sono pratesi come e quanto Claudiu. Essere di Prato è anche questo: andarci sul pesante con le prese in giro, riderci su e provenire da mezzo mondo”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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