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Il giorno dopo i clamorosi sviluppi nell'inchiesta sulla gestione di alcuni Cas da parte di cooperative legate al Consorzio Astir, proseguono le polemiche e o botta e risposta a livello politico.
Se ieri erano stati i partiti e i movimenti di centrodestra a stigmatizzare un sistema di accoglienza che, a loro dire, nascondeva uno sfruttamento sulla pelle dei migranti (LEGGI), oggi è di nuovo la Lega a battere sullo stesso tasto: “Crediamo che quanto accaduto confermi – sostengono la segretaria provinciale Patrizia Ovattoni e la capogruppo a Poggio a Caiano Diletta Bresci – che accogliere presunti profughi sia sempre più un business, alla faccia della pietà cristiana. E pensare che qualcuno si ostina ancora ad affermare che non vi siano aspetti lucrativi dietro l'accoglienza degli immigrati, ma solamente la voglia di aiutare il prossimo". Ovattoni ricorda poi come, durante la trasmissione di Toscana Tv "Prato Diretta Sera", abbia avuto un vivace confronto con il vicesindaco di Prato Simone Faggi: "In quella occasione feci presente il grande business che si cela dietro al sistema d'accoglienza e sulle strane attività di alcune cooperative sul nostro territorio provinciale. A fronte delle mie parole – sottolinea Ovattoni – Faggi reagì in modo alquanto contrariato, tanto da indirizzarmi un irruente attacco verbale quasi come se volesse accusarmi di gettare fango sull'operato delle cooperative attive nel mondo dell'accoglienza”.
Da parte loro, i sindaci dei due comuni coinvolti principalmente nelle indagini, Carmignano e Poggio a Caiano, invitano a non strumentalizzare la questione per fini politici, sottolinenando come i Cas, a differenza dei centro Sprar, siano controllati direttamente dalla Prefettura e non dal Comune. “Le notizie emerse dall’inchiesta in corso sono estremamente gravi e dolorose, il rispetto delle regole e della legalità sono un punto cardine dell’accoglienza e su questo non possiamo transigere – dice il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti -. Quello che serve ora non è la caccia alle streghe, ma la ricerca della verità. Non dimentichiamo che l’intera vicenda tocca soggetti deboli quali i migranti, ma anche molti lavoratori che svolgono con correttezza il proprio lavoro. Poniamo la totale fiducia nell’azione della magistratura e auspichiamo che venga fatta la massima chiarezza su quanto è successo all’interno dei Centri di Accoglienza Straordinaria di Carmignano e, se qualcuno ha sbagliato, deve pagare”.
"Poggio a Caiano è una città aperta che tutela i diritti umani – aggiune il sindaco Francesco Puggelli – e per questo ha sempre posto tre condizioni fondamentali in merito all'accoglienza dei richiedenti asilo: rispetto delle regole, integrazione e una sostenibilità numerica e organizzativa che si è sempre tradotta in un numero contenuto di persone accolte. Tra tutti, il primo principio è di certo il più importante: il rispetto della legalità. Su questo non possiamo accettare nessuna zona d’ombra pertanto aspettiamo che sia fatta la massima chiarezza su quanto è successo nei Cas di Poggio".
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