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Il Pd si difende attaccando, Biagioni: “Dalla destra solo fango, affossano la città per brama di potere”. La Direzione accoglie gli appelli all’unità


Alla Casa del Popolo di Vergaio la prima riunione dopo le dimissioni di Ilaria Bugetti. Il segretario ha letto una lunga relazione dove, oltre all'assunzione di responsabilità collettiva per il percorso fatto finora, si indica il cammino da fare verso il voto: "Avanti con il campo largo. È il tempo di non chiuderci nei nostri steccati, ma di aprirci ancora di più"


Claudio Vannacci


Se è vero che la miglior difesa è l’attacco, quanto è successo ieri sera 24 giugno alla Casa del Popolo di Vergaio ne è la migliore dimostrazione. Di scena c’era la Direzione del Pd, la prima dopo il terremoto che ha sconvolto non solo il Comune e la città ma anche il partito, con l’inchiesta sulla sindaca Ilaria Bugetti (ieri sera assente), costretta poi a dimettersi provocando così il primo commissariamento dell’ente nella storia pratese. Nei giorni precedenti da più parti erano stati annunciati venti di guerra, con i tanti mal di pancia interni che rischiavano di far deflagrare la situazione. Invece ieri sera la parola d’ordine – rispettata da tutti – è stata “stringiamoci a coorte” con il segretario Marco Biagioni che ha letto una lunga relazione dove, oltre all’assunzione di responsabilità collettiva per il percorso fatto finora, si passava al contrattacco contro il nemico, individuato nella destra accusata di aver messo in moto la “macchina del fango” e, soprattutto, di non aver dato finora risposte a Prato con l’azione del governo, fino al punto di non esitare ad affondare la città pur di prendere il potere.
A convincere tutto il Pd a rinfoderare spade e coltelli è servito sicuramente il lavoro di quella parte del partito che fin da subito ieri ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche e delle possibili divisioni. Un lavorio bene esplicitato dalla lettera appello che l’assessore regionale Stefano Ciuoffo ha consegnato proprio a Notizie di Prato a poche ore dalla riunione della Direzione.
Il cammino del Pd è così tracciato: compattarsi, contrattaccare e iniziare già a programmare i prossimi appuntamenti elettorali con due punti fermi: la conferma in toto dell’attuale dirigenza, a partire dal segretario Biagioni, e la scelta di agire nell’ottica di quel campo largo (destinato a diventare larghissimo) che proprio a Prato ha avuto in Toscana il suo battesimo.

Dopo la relazione del segretario si è aperta la discussione con tanti dei presenti (in totale oltre un centinaio di persone, visto che la Direzione era stata allargata ai segretari di circolo) che si sono iscritti a parlare. Un numero così alto che ha costretto a riconvocare la stessa Direzione per domani sera, stavolta a Galciana. Di quello che è stato detto poco o nulla è trapelato, essendo la riunione a porte chiuse. Qualcuno avrebbe comunque auspicato una presa di coscienza più forte e compatibile con il momento. Al di là di tutti i discorsi resta il dilemma su come reagirà l’elettorato più fedele del Pd al terremoto degli ultimi giorni. Ma per avere la risposta bisognerà probabilmente attendere il prossimo appuntamento con le urne, che siano solo Regionali – come al momento sembra probabile – o l’accoppiata con le Comunali.


Ecco, di seguito, alcuni stralci della relazione presentata dal segretario Biagioni.
“Fondamentale è che la nostra classe dirigente, io per primo, si assuma la piena responsabilità del percorso che ci ha condotti fin qua e del momento politico estremamente serio che stiamo attraversando. In questi giorni tanto si è detto sul nostro partito. Anche in maniera fraudolenta e ingenerosa. Noi non ci sottraiamo mai a una presa di coscienza e a metterci in discussione, ma non posso accettare gli attacchi e il racconto che è stato fatto del nostro partito. Vogliamo riaffermare il valore fondante, per la nostra comunità democratica, della legalità, della trasparenza e della correttezza, tanto nell’agire quotidiano quanto nella dignità delle Istituzioni democratiche. Voglio però essere chiaro: il Partito Democratico e i suoi dirigenti non scappano dai processi, ma si difendono nei processi. Qui sta la differenza tra noi e le forze di destra che oggi sono al governo del Paese.
DALLE MANCATE RISPOSTE ALL’ATTACCO A PRATO Cosa ci stanno dicendo dalla destra? Che finora non hanno dato risposte perché al governo della città c’era il centrosinistra? Le risposte possono essere solo due: o sono dei millantatori – e nelle prossime settimane non vedremo un accidente – oppure in questi mesi hanno minato il principio di leale collaborazione tra le istituzioni, negando a Prato quello che Prato doveva avere. In entrambi i casi siamo di fronte a un fatto inquietante che non è teso a colpire solo il nostro partito, ma a rimettere in discussione tutte le rappresentanze storiche di questa città, comprese le associazioni di categoria, i sindacati, e le realtà che animano il nostro territorio. C’è un disegno chiaro che vuole mettere in discussione l’intera struttura che tiene salda la nostra città: quello della collaborazione e della cooperazione tra mondi civici, rappresentanze e istituzioni per il bene comune. Quella struttura che ha reso Prato e la Toscana un territorio ricco e accogliente, aperto alle sfide della contemporaneità.
LA DESTRA E IL ‘SISTEMA DEL FANGO’ Siamo di fronte a un vero attacco della destra che in maniera scientifica gioca sulle contraddizioni di un territorio complesso, usando formule semplificate che arrivano alla pancia, senza alcuna volontà di risolvere i problemi, ma di alimentare la rabbia per un facile consenso. Questo è il sistema destra: arrivare ad affondare una città pur di ottenere il potere. Siamo di fronte al potere per il potere, a qualsiasi costo. Nessuna idea, nessuna soluzione, solo fango; non verso il PD, ma verso un’intera città. Il sistema del fango.
IL PD E I SUOI VALORI E qui ci tengo a sottolineare un punto dirimente: mi assumo la piena responsabilità di questo momento politico. Ma nessun passo indietro, nessuna ammissione di colpevolezza rispetto ad un Partito che agisce nella trasparenza, affermando con forza il valore, l’impegno e il lavoro quotidiano per contrastare ogni forma di abuso, d’ingiustizia e opacità. Un Partito che ha scelto da che parte stare fin dalle proprie radici: dalla parte della legalità, del lavoro dignitoso, dell’etica pubblica. Che sostiene chi ogni giorno combatte le mafie, lo sfruttamento, le disuguaglianze, le discriminazioni. Questa è la nostra identità.
COMMISSARIO PREFETTIZIO Il Ministero dell’Interno nominerà un commissario prefettizio che avrà il compito di gestire l’ordinaria amministrazione e portarci al voto. Su questo vigileremo con grande attenzione perché servirà una figura di grande esperienza, capace di essere subito operativa. Chiediamo al governo di capire che Prato è una città operosa, un distretto di attività economiche che devono essere supportate quotidianamente da un’azione amministrativa coordinata e che dopo le alluvioni (e i mancati ristori) non può fermarsi. Detto questo, il Partito Democratico, sin da ora, si mette a completa disposizione del futuro Commissario e delle sue strutture.
IL CAMPO LARGO Prato – e lo rivendico – è la prima grande città in cui uno schieramento progressista, composto da PD, Movimento 5 Stelle, Sinistra e liste civiche moderate, ha lavorato a un programma comune, vincendo poi le elezioni. Quello che viene chiamato campo largo e che i numeri dicono essere l’unica strada possibile per battere Giorgia Meloni e le destre. E questa risposta la daremo insieme ai nostri alleati che già nei prossimi giorni, come PD, incontreremo per fare tutte le interlocuzioni e le valutazioni del casoL’unità delle forze progressiste – e, fatemelo dire, l’unità del Partito Democratico – sono necessarie per affrontare questa difficile fase.
IL VOTO Chi ci vorrebbe in un angolo non ha capito che siamo pronti ad andare al voto anche domani, forti delle nostre idee e dei nostri valori. Il punto è la città non il Partito Democratico.
RIPARTIRE Ripartiremo da quel metodo programmatico lungimirante e dal basso che ha ingaggiato cittadini e rappresentanze, dal progetto politico che ci ha visti costruire un’alleanza con la città, che lo scorso anno ci ha visti vincere col 52% dei voti, rendendoci un modello a cui guardare per il livello regionale e nazionale. Lo faremo col nostro spirito di umiltà, mettendoci in discussione se necessario, per allargare e migliorare la nostra proposta politica. Lo faremo a tutti i livelli, dentro e fuori dal nostro partito, con l’orgoglio di una comunità politica che c’è e ci sarà sempre per il proprio territorio e per il paese. Inizia una nuova era per il PD, per il campo progressista e per la città. Un’era dove deve essere dato ancora più spazio a una generazione politica nuova. E non parlo di una generazione anagrafica, ma di persone e sensibilità che qui possono trovare cittadinanza. È il tempo di non chiuderci nei nostri steccati, ma di aprirci ancora di più”.

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