Alla vigilia dell’apertura del cantiere per l’Hub Tessile, fissata per la mattina di mercoledì 22 maggio, Mirko Castellani, candidato sindaco per il Pci, torna a ribadire la contrarietà al progetto: “Il primo dubbio – dice – riguarda il luogo, perché si intende mettere il nuovo impianto di selezione di materiale tessile con successivo smaltimento dei residui a Baciacavallo. Noi comunisti non dimentichiamo che quel sito è prossimo al progetto di un biodigestore bloccato solo dai ricorsi dei cittadini. Prato Sud non può diventare l’Hub delle discordie e delle discariche. Non c’è poi chiarezza rispetto alle modalità degli stoccaggi, delle tipologie delle varie lavorazioni e quali saranno le garanzie e le sicurezze a tutela della salute delle lavoratrici e i dei lavoratori che saranno impiegati”.
Castellani fa poi una considerazione anche nel merito del progetto: “Le fibre tessili recuperabili hanno già un mercato e hanno già canali autonomi – dice -. Sono altri i cascami tessili che risultano problematici. Recuperare fibre prime seconde da certi tessuti o da alcuni segmenti della maglieria è compito pressoché impossibile. Se tali tecnologie sono deficitarie o deficienti per poter classificare tutti i materiali da vagliare, per poter ridurre gli scarti che identificati o qualificati come rifiuti speciali, essi finiranno in discarica o peggio ancora inceneriti. Siamo fortemente convinti che dev’essere investito direttamente in quella parte avanzata della tecnologia per selezionare e trasformare i prodotti in materia prima seconda, quindi non tanto al recupero di fibre, ma alla trasformazione in altri prodotti. La nostra proposta mette al centro la tracciabilità nell’intero ciclo di vita del tessuto, come volano di sostenibilità economica ed ecologica, che sia etica e quindi escludere in tutta la filiera lo sfruttamento di persone e risorse ambientali”.
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