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Da uno studio condotto dal dipartimento di scienze politiche dell’università di Bari emerge che Prato è la terzultima città in Italia per la ricaduta pro capite dei fondi del Pnrr. La ricerca in particolare esamina 11 bandi per i quali sono stati allocati 20,5 miliardi tra il 2021 e il 2022. Riguardano interventi di rigenerazione urbana, su reti e mezzi per il trasporto pubblico, sui porti, sugli edifici giudiziari e di edilizia residenziale pubblica. Lo studio è stato reso noto da Azione e +Europa Prato.
Tra le quaranta città italiane che sono sinora destinatarie di interventi per un importo pro-capite inferiore alla metà della media dei capoluoghi, Prato risulta con un impatto di 159 euro per cittadino, davanti solamente a Foggia (102 euro) e Bolzano (80 euro). Azione e + Europa sottolineano che la prima di queste quaranta città, che sono comunque al di sotto della media dei capoluoghi, è Agrigento con 446 euro pro capite e solamente in sei città si scende al di sotto dei 200 euro a cittadino.
“Chiediamo che l’amministrazione comunale faccia pubblicamente chiarezza su questo dato allarmante – chiede Jonathan Targetti, coordinatore di +Europa Prato – Quello dei fondi europei del Pnrr è un tema a noi molto caro, da sempre convinti del ruolo determinante dell’Unione Europea su crescita e investimenti. Crediamo sia doveroso che i cittadini sappiano chiaramente dove questi soldi verranno spesi e ci piacerebbe capire come mai la nostra città è tra le peggiori in Italia per ricaduta pro capite degli investimenti. I fondi Pnrr sarebbero dovuti servire a sostenere la ripartenza dopo anni difficili ma, davanti a questi dati, c’è la sensazione che si tratti dell’ennesima sfida mancata”.
Sollecita chiarezza da parte dell'amministrazione comunale anche Azione: "In maniera educata e, soprattutto, senza voler ingenerare polemiche becere, chiediamo che l'amministrazione faccia luce sui dati di questo studio col fine di comprendere le ragioni del terzultimo posto in Italia per ricaduta pro capite degli investimenti – dichiara Stefano Micheloni, segretario provinciale -I fondi del Pnrr sono fondamentali per il sostegno economico necessario per opere cruciali per il futuro della nostra città. Dove verranno investiti e come verranno implementati diventa un passaggio cruciale per immaginare una Prato moderna, attrattiva ed efficente. Perdere un'occasione come questa sarebbe semplicemente deleterio".
A breve giro di posto arriva la risposta dell'assessore alle opere pubbliche Valerio Barberis: "Ho visto che hanno allegato la ricerca al comunicato. Mi chiedo perchè non l'abbiano anche letta. Di quegli undici bandi il Comune di Prato ha potuto partecipare solo a quattro perchè alcuni erano riservati alle città metropolitane, altri alle città di porto, altri ancora alle cittadella giudiziarie che sono individuate dallo stesso ministero. Dei quattro bandi a cui abbiamo potuto partecipare, tre sono andati bene e abbiamo ottenuto il finanziamento mentre il quarto, Pinqua, è in attesa di essere rifinanziato. Ben vengano gli studi universitari ma vanno saputi leggere. In ogni caso prima di tracciare un bilancio sull'uso dei fondi Pnrr aspettiamo che la partita sia finita e soprattutto facciamolo in modo laico".
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