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La celebrazioni pratesi per il 73°anniversario della Festa della Liberazione saranno ricordate per l'intervento senza peli sulla lingua del professor emerito dell'Università di Firenze, Maurizio Fioravanti. Chiamato sul palco di piazza del Comune per excursus storico da profondo conoscitore del diritto costituzionale, Fioravanti ha prima attaccato la presidente provinciale Anpi, Angela Riviello, per il suo discorso troppo lungo nonostante il pubblico fosse sotto il sole cocente; poi ha criticato chi rivendica come propria "una festa di tutti" e infine, ha difeso a spada tratta la Costituzione dai continui attacchi e tentativi di modifica, "tutti giustamente falliti, soprattutto l'ultimo che è stato il peggiore". Il riferimento è al referendum costituzionale del dicembre 2016 promosso dall'allora premier Matteo Renzi.
"Chi dice che siamo dei nostalgici perché celebriamo la nostra Costituzione – ha dichiarato Fioravanti – non è né di destra, né di sinistra. E’ solo un ignorante. Senza la lotta al nazifascismo non saremmo oggi in questo stato di diritto. E' la Costituzione che ci tiene tutti uniti. Esiste una nazione italiana perchè nazione e popolo hanno avuto origine in quel periodo. In Italia è malato il sistema politico, non la Costituzione".
"Chi dice che siamo dei nostalgici perché celebriamo la nostra Costituzione – ha dichiarato Fioravanti – non è né di destra, né di sinistra. E’ solo un ignorante. Senza la lotta al nazifascismo non saremmo oggi in questo stato di diritto. E' la Costituzione che ci tiene tutti uniti. Esiste una nazione italiana perchè nazione e popolo hanno avuto origine in quel periodo. In Italia è malato il sistema politico, non la Costituzione".
Seppur da presupposti diversi, anche Riviello ha difeso la Costituzione: "Dobbiamo ripartire dalle sue radici, da quei valori. C'è bisogno di una nuova generazione di partigiani per ripartire. La prima cosa da combattere è l'invito ad archiviare la storia perchè il mostro non ha sempre la stessa faccia, ma sempre gli stessi comportamenti". L'intervento del sindaco Matteo Biffoni invece, è partito dalla condanna per le espressioni d'odio nei confronti del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico: "Mi sono chiesto cosa avrebbero detto i nostri partigiani di fronte a questa deriva culturale. La libertà è giusta e doverosa, ma anche il rispetto dell'individuo e di chi si occupa della cosa pubblica. Non si aggredisce la persona, non gli si augura la morte. C'è una soglia da non superare e in questo dovremmo essere uniti. Rispetto per chi vuole il bene comune partendo da idee diverse. Perciò credo che oltre ad amministrare, sia necessario riprendere anche un filo culturale".
Le celebrazioni per il 25 aprile si sono aperte con la cerimonia civile e militare in piazza delle Carceri. In questo caso il protocollo è stato rispettato in tutto e non ci sono stati episodi particolari. Tante le persone che hanno affollato la piazza. Dopo l'alzabandiera accompagnata dall'Inno d'Italia, i reparti schierati sotto il Castello dell'Imperatore sono stati passati in rassegna dal sottosegretario Antonello Giacomelli accompagnato dal comandante provinciale della guardia di finanza di Prato che poi, assieme al sindaco Matteo Biffoni, al prefetto Rosalba Scialla, a un rappresentante dell'Anpi, hanno reso omaggio al Monumento ai Caduti dove è stata deposta una corona d'alloro. Al termine della cerimonia le associazioni partigiane hanno intonato Bella Ciao, canto simbolo della Resistenza italiana e dell'antifascismo.
Presenti anche i deputati Giorgio Silli ed Erica Mazzetti e il senatore Patrizio La Pietra. Per loro è stato il primo 25 aprile da rappresentanti del Parlamento.
Presenti anche i deputati Giorgio Silli ed Erica Mazzetti e il senatore Patrizio La Pietra. Per loro è stato il primo 25 aprile da rappresentanti del Parlamento.
Celebrazioni per il 25 aprile anche in provincia.
A Montemurlo si è svolta in piazza della Libertà. Nel proprio discorso, tenuto davanti a numerosi cittadini e alle autorità, il sindaco Mauro Lorenzini, ha sottolineato che «più il tempo passa e più c'è bisogno di ricordare, di conoscere e di non dare nulla per scontato, soprattutto negli ultimi tempi che si è tornati a parlare con una certa disinvoltura e indulgenza del fascismo». E quindi ha citato le parole di Norberto Bobbio che ricorda il 25 aprile 1945 come un giorno “memorabile”: «Quel giorno, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà».
A Montemurlo si è svolta in piazza della Libertà. Nel proprio discorso, tenuto davanti a numerosi cittadini e alle autorità, il sindaco Mauro Lorenzini, ha sottolineato che «più il tempo passa e più c'è bisogno di ricordare, di conoscere e di non dare nulla per scontato, soprattutto negli ultimi tempi che si è tornati a parlare con una certa disinvoltura e indulgenza del fascismo». E quindi ha citato le parole di Norberto Bobbio che ricorda il 25 aprile 1945 come un giorno “memorabile”: «Quel giorno, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà».
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