“Maggiori controlli, azioni più incisive e tutele per chi denuncia” ma anche una avvertenza al mondo della politica a fare attenzione quando si entra in contatto con le aziende cinesi. Sono queste le conclusioni elaborate dal presidente della commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto (Fdi) al termine della lunga giornata passata tra le aziende del territorio pratese. Il riferimento ai contatti tra politica e imprese fatto da Rizzetto è in merito alla questione dei finanziamenti di alcune ditte cinesi alla politica locale, emerso in seguito all’articolo uscito sul quotidiano Il Tirreno, con l’elenco dei finanziatori della campagna elettorale della sindaca Ilaria Bugetti. Tra i finanziamenti regolarmente dichiarati ci sono anche i mille euro ricevuti dal maglificio Cxl, recentemente coinvolto dalle mobilitazioni sindacali dei Sudd Cobas contro lo sfruttamento (leggi): “Capisco che ci siano dei rapporti da coltivare anche con le aziende cinesi del territorio – le parole di Rizzetto – ma invito la politica a stare molto attenta con chi ci si relaziona”. Parole cui la sindaca Bugetti non ha voluto replicare.
Tornando alla tappa odierna della commissione, è stata un viaggio tra le eccellenze nel distretto che resiste, nel distretto buono. Tra quelle aziende che lavorano nel rispetto dei dipendenti, dell’ambiente, delle materie prime ma anche della storia e della cultura di un luogo quello di Prato che grazie alla sapienza dei suoi artigiani ed imprenditori si è fatta conoscere in tutto il mondo.
“Un percorso che abbiamo iniziato per combattere l’illegalità, abbiamo visitato realtà virtuose ma abbiamo ascoltato sindacati e ispettorato del lavoro e come del resto l’impresa buona denunciano situazioni di evidente illegalità ed è su questa che vogliamo agire – spiega Rizzetto – Imprenditori poco onesti fanno decadere quello che è un tessuto virtuoso, come quello che abbiamo visitato. Invito tutta la politica a denunciare sempre e comunque situazioni di illegalità che sappiamo perfettamente esserci”.

Dopo una prima tappa in Prefettura questa mattina, dove si è fatto il punto con il prefetto, la sindaca e le forze dell’ordine, la commissione si è spostata alla Beste e in altre aziende del gruppo, per poi arrivare alla Bellandi di Montemurlo un vero e proprio fiore all’occhiello dell’imprenditoria pratese. E se oggi si è sottolineato il bello, il buono, quello che andrebbe tutelato con maggiore impegno e forza-è quello che hanno è chiesto le associazioni di categoria- martedì invece è stata la giornata parallela, dedicata al distretto parallelo. Due medaglie, due lati, dove solo uno, però, penalizza irrimediabilmente l’altro. Appena 48 ore prima del tour tra le eccellenze, a Prato c’è stata la commissione sullo sfruttamento del lavoro del Senato (leggi). Una giornata di audizioni nella quale i senatori hanno potuto vedere la “schiavitù”-per dirla con le parole del presidente Magni- che insiste sul territorio. Nell’illegalità, che ha radici profonde capaci di arrivare ed estendersi ovunque lentamente nel sottosuolo, chi resiste c’è, ci prova. I controlli interforze non bastano più, per questo l’intenzione è di rafforzarli:
“C’è tutto il tema della testimonianza, ad oggi persone e lavoratori che vogliono denunciare devono essere tutelati- spiega Rizzetto- Accanto a questo sappiamo che ci sono aziende che vengono continuamente visitate e sanzionate ma dopo aver pagato il giorno dopo fanno le stesse cose, su questo agiremo con più puntualità. Sì ci sono realtà virtuose, siamo a loro fianco, a tutto il resto applicheremo azioni incisive. Ormai chi si riferisce al sistema Prato lo fa per indicare chi sfrutta i lavoratori, vogliamo cambiarlo”. (samuela pagliara)
Riproduzione vietata