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Escalation “spaccate”, Biffoni: “Già in passato ha coinciso con periodo elezioni”. Insorge l’opposizione


Le parole del sindaco, che poi ha precisato di non mettere in correlazione le due cose, hanno provocato una levata di scudi da parte del centrodestra: "Se sa qualcosa denunci alla magistratura, altrimenti la smetta con queste fantasie complottistiche"


Redazione


Come era facile immaginare il tema della sicurezza, acuito negli ultimi giorni dall'escalation di spaccate ai danni di attività sia del centro sia della periferia, è già diventato centrale in vista della campagna elettorale per le prossime amministrative. Da  parte del centrodestra in tanti avevano già puntato il dito contro l'amministrazione Biffoni, accusata di fare poco sulla questione e di non essere intervenuta in questi giorni a fianco dei commercianti, che si sentono soli e indifesi davanti al proliferare dei colpi (LEGGI). 
Ad accendere ulteriormente il fuoco della polemica, poi, ci sono state le dichiarazioni dello stesso Matteo Biffoni, a margine di un evento. Commentando la serie nera di spaccate, il primo cittadino ha fatto riferimento ad un precedente di alcuni anni fa. "Anche in quel caso – ha detto ai microfoni delle tv Biffoni – proprio in prossimità di un appuntamento elettorale. Mi fa strano che sei mesi fa non c'era nessuna spaccata e invece ora, come avvenne all'epoca, ce ne sono tutti i giorni". Salvo poi precisare subito dopo che non intendeva mettere in relazione le due circostanze.
Tanto è bastato, però, a scatenare le forze di opposizione, che si sono sentite chiamate in causa. "Accostare questi atti criminali alle prossime elezioni amministrative è un'affermazione priva di ogni logica e buon senso – dice Leonardo Soldi, capogruppo del Centrodestra -. Il tentativo del sindaco di insinuare un collegamento tra la nostra opposizione e questi crimini è tanto assurdo quanto lo sarebbe immaginare che il sottoscritto, insieme ai miei colleghi Belgiorno, Spada e Lafranceschina, ci adoperassimo di notte in attività delittuose al fine di averne un vantaggio elettorale. È una sceneggiatura degna di un film di Mel Brooks, non di un dibattito politico serio. Noi della minoranza abbiamo trattato il tema della sicurezza con rispetto, sapendo che la responsabilità principale ricade sugli organi statali. Tuttavia, il ruolo del primo cittadino non è mai ininfluente. Negare il problema per ragioni ideologiche è inaccettabile.  Il sindaco Biffoni, invece di indulgere in fantasie complottistiche, si focalizzi sulle reali esigenze di sicurezza dei pratesi".
Con il capogruppo della Lega Daniele Spada che si spinge anche oltre: "Se il sindaco di Prato sa qualcosa – afferma – si rechi senza indugio dall'autorità giudiziaria ed eviti di sproloquiare davanti alle telecamere. Se invece non sa nulla, chiarisca immediatamente la ragione di una dichiarazione tesa a turbare lo svolgimento del confronto democratico ed eviti di alludere, con aria svagata, a improbabili complotti. I pratesi non meritano di essere presi in giro da chi, in 10 anni, non è riuscito a mantenere nemmeno una delle sue promesse. Il Pd, che la democrazia la difende solo a modo suo e quando gli comoda, prenda le distanze da parole tanto gravi e faccia sbollire un sindaco affetto da un grave delirio d'impotenza".
"Stavamo aspettando una risposta da parte dell’amministrazione Pd sulla crescente insicurezza a Prato – dice inve la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti -. Per questo sono stupita e pure amareggiata. Mi limito a dire che alimentare dubbi e sospetti, seppur in modo sbilenco, su una qualsiasi parte della città sia, in un momento nel quale la città si deve risollevare insieme dalla drammatica alluvione, completamente irresponsabile. Non sono frasi da sindaco e nemmeno da candidato. Non sono frasi da Biffoni e spero possa correggere il tiro quanto prima”. 
Anche Aldo Milone, candidato sindaco per la lista Prato libera e sicura, censura le parole di Biffoni: "Ha fatto un post con cui insinua che questa escalation di spaccate e furti alla vigilia delle elezioni siano quasi da addebitare a qualche parte politica – dice -. La cosa fa veramente ridere se non piangere. Cerca, ormai alla fine del suo mandato, di scaricare sugli altri la sua incapacità ad affrontare il problema sicurezza in città. Ha a disposizione il Corpo della polizia municipale che potrebbe dare un grande aiuto nel presidio del territorio. Il problema è uno solo. Non ha nel suo dna la sicurezza". 
Si registra, infine, l'intervento di Massimo Nigro, candidato sindaco per la lista civica 'Flanella nera'. Parole, le sue, che non attaccano il sindaco Biffoni: “Basta una parola sbagliata sicuramente dovuta a stress anche per i fatti di cronaca di questa settimana e sicuramente l'avvicinarsi della tornata elettorale che i politicanti pratesi si scagliano contro il primo cittadino. Non condivido niente della politica di Biffoni – spiega Nigro – ma tutti questi antibiotici dell'ultima ora mi fanno sorridere”. Nigro se la prende con la mancanza di soluzioni e interventi: “Prato è vittima del malaffare da venti anni, nessuno si è mai degnato di escogitare soluzione valide e durature. Non basta una Pec al prefetto”.

 

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