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Emergenza casa, Gianni Cenni chiede meno vincoli: “Comparto ingessato da troppi lacci”


Nel programma del candidato di Fratelli d'Italia una serie di azioni della Regione che incentivino la disponibilità di alloggi di edilizia sociale in modo da poter fare fronte alle tante richieste del dopo Covid. Norme più snelle per recuperare il patrimonio edilizio esistente


Redazione


“Appena sarà rimosso il blocco degli sfratti imposto dal Governo come misura, tra le altre, per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dall'emergenza Covid, assisteremo all'esplosione di una bomba sociale. Sono centinaia le famiglie che rischiano di finire in mezzo alla strada: un'emergenza della quale la Regione deve cominciare a preoccuparsi in modo serio, costruttivo e lungimirante”.
La questione sfratti, insieme alla più generale capacità di interventi economici di rilievo da offrire ad un panorama in forte sofferenza economica, è tra le priorità del programma elettorale di Gianni Cenni, candidato di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale. “Si sono sempre fatte troppe chiacchiere senza mai agire concretamente – dice – servono azioni che incentivino la disponibilità di alloggi di edilizia sociale, sia che si tratti di case popolari che di case ad affitto calmierato, sia che si tratti di nuove realizzazioni che di interventi su immobili già esistenti. La Regione Toscana riconosce costi fuori mercato a chi costruisce: costi troppo bassi rispetto all'impegno economico vero e proprio. La conseguenza? Un comparto ingessato e l'impossibilità di far fronte all'emergenza che, lo dicono i numeri, si manifesterà in modo massiccio nelle prossime settimane”.
Gianni Cenni fa leva sui parametri che la Regione applica ai bandi per la realizzazione di edilizia sociale: “Si tratta di parametri rigidi che sono lontanissimi dalla realtà del mercato. Questa è l'occasione per liberarsi da lacci e lacciuoli, per assumere una visione reale e più aderente all'attualità: rivedere e allargare i parametri che oggi scoraggiano l'iniziativa edile, aumentare i finanziamenti per determinare un maggiore interesse a costruire, riconoscere i costi di mercato perché è troppo facile parlare di opportunità se poi l'opportunità non si crea. E questo è compito dell'ente pubblico”
Gianni Cenni conosce bene la situazione di Prato, città che sconta un bassissimo numero di alloggi popolari rispetto alle reali esigenze. “Ecco che la Regione dovrebbe farsi carico di questo problema – dice – anche volendo, il territorio non è in grado di fornire risposte. Già poter fare affidamento su abitazioni a canone calmierato, sarebbe un passo in avanti. Occorre partire da un ragionamento: per mettere in moto un comparto, in questo caso quello edile, si deve fornire carburante”.
Lo sguardo, secondo Cenni, deve andare oltre e abbracciare tutto l'orizzonte edilizio, fonte consistente di posti di lavoro diretti e indiretti: “In un discorso più complessivo – dice – è arrivato il momento di dare un colpo di spugna al degrado urbanistico e sociale creato dai tanti, troppi edifici in stato di abbandono. La soluzione? Una norma che consenta di scomputare in maniera robusta i costi di demolizione e di bonifica. Dare la possibilità di usufruire di forti sconti a chi fa un intervento abitativo privato ma anche sociale, significa far ripartire un settore fondamentale, direi vitale”.
Il post-Covid ha ampliato la platea di chi verrà travolto dalle varie emergenze che via via si presenteranno: per tornare agli sfratti, non si tratta più di spettro esclusivo delle classi 'tradizionalmente' meno abbienti ma anche di quelle che sono scivolate nel limbo della sofferenza economica provocata dall'emergenza sanitaria. La Regione può e deve essere protagonista di risposte vere e immediate azionando una connessione tra due apparati: Irpet e Fidi Toscana. “Irpet è l'istituto che studia, legge, analizza, compara i numeri, i fattori, le ricadute di determinati accadimenti sull'economia toscana – continua Cenni – Fidi Toscana è l'istituto che gestisce e distribuisce i finanziamenti. Si tratta di due realtà che devono parlarsi, che devono dialogare: il primo è un modellista che individua quale abito serve, il secondo è il sarto che quell'abito lo realizza. Serve una visione di prospettiva, sostegni ragionati e non finanziamenti a pioggia. Serve studiare interventi mirati e personalizzati all'imprenditoria che ha idee, forze e voglia di andare avanti adeguandosi alla nuova congiuntura economica”.

(Comunicazione elettorale – Committente responsabile: Enrico Cenni)  
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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