“Cambia la frazione ma non le denunce dei cittadini. Anche a Iolo, come altrove, abbiamo ricevuto le stesse segnalazioni e le stesse richieste che si riassumono in poche parole: cura del territorio”. Nel pomeriggio di ieri, sabato 6 aprile, Gianni Cenni, candidato sindaco di Prato del centrodestra, ha incontrato una rappresentanza dei residenti e dei commercianti riuniti alla sala Grace, in piazza Bianchini. “I problemi non cambiano se non per alcune specificità e peculiarità della frazione in cui portiamo la nostra campagna di ascolto – spiega Gianni Cenni – sentiamo le stesse parole, dette con lo stesso tono indignato e deluso da anni e anni di completo abbandono. A Iolo, nel centro del paese, c’è una stazione dei carabinieri che teoricamente dovrebbe essere un valore aggiunto e quindi comportare una cura del territorio maggiore in termini di manutenzione, illuminazione, decoro”.
Diverse le priorità poste all’attenzione del candidato: le condizioni pessime delle strade e la scarsa manutenzione, l’aumento di rallentamenti, code e incidenti da quando, in via Castruccio/via Manzoni direzione Caserane, è stata realizzata una rotonda troppo stretta per consentire uno scambio agevole e sicuro dei mezzi pesanti; mancanza di vasche di espansione, troppe volte promesse ma mai realizzate con le conseguenze mostrate dall’alluvione dello scorso novembre; scarsa manutenzione di corsi d’acqua e degli argini che, proprio per l’assenza delle vasche di espansione, diventa fondamentale; mancanza di marciapiedi in alcune parti della frazione; incremento dei posti auto; creazione di un luogo di ritrovo per i giovani; manutenzione delle fognature e interventi più rapidi in caso di perdite d’acqua.
“Voglio ricordare che a Iolo l’attuale amministrazione comunale ha portato a termine una grossa operazione immobiliare che ha portato nelle casse 32 milioni di euro – le parole di Gianni Cenni – di quei denari non mi pare di aver visto traccia in termini di investimento e manutenzione. Anche solo lasciare a Iolo il 5 per cento di quella cifra, avrebbe comportato miglioramenti. I cittadini ci dicono che qui il sindaco Biffoni, in occasione di quell’operazione, è venuto a fare promesse che tali sono rimaste. I problemi ci sono ma in larga parte sono problemi facilmente risolvibili e i cittadini lo sanno di chiedere cose normali per le quali serve solo buona volontà”. Tra le questioni sollevate, quella del complesso immobiliare in località Garduna da molti anni fermo e non abitato: “C’è bisogno di case – il ragionamento di Cenni – penso alle giovani coppie, ai padri separati agli anziani soli che potrebbero trovare risposta nei condomini sociali, agli affitti calmierati. Di abitazioni costruite e, per un motivo o un altro, invendute e comunque non abitate, ce ne sono tante e penso, ad esempio, al complesso alle Fontanelle. L’impegno è intavolare una discussione allargata sulla possibilità di rilevare, attraverso fondi sociali, la gestione di parte dell’invenduto così da risolvere due problemi: carenza di case e degrado che gli immobili vuoti producono”.
Gianni Cenni, tornando ai problemi ‘spiccioli’, ha fatto un esempio pratico per spiegare quanto la Giunta Biffoni ha complicato la macchina comunale: “Sono state ‘spacchettate’ le competenze all’interno dell’assessorato Lavori pubblici. Non c’è più la necessaria visione organica perché le manutenzioni della scuola, degli impianti sportivi e delle strade non viaggiano sullo stesso binario e succede che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Non c’è più neppure una programmazione per concentrare e armonizzare gli interventi sui sottoservizi in modo da procedere ad una asfaltatura senza toppe e ad un migliore controllo della spesa”.
Capitolo piscina comunale: “Sono stati presi 6 milioni dal Pnrr ma altri 9-10 dovrebbero essere di mutuo per completare il progetto presentato anni e anni fa – ancora Gianni Cenni – anche in questo caso, come per il Parco urbano tanto per citare un altro caso famoso, Biffoni e il suo partito lasciano qualcosa di incompiuto: disegni e disegnini tanti, di realizzato niente”.
Riproduzione vietata