Terzo mandato anche per i sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti e per i governatori di Regione? Se ne riparla dopo le Europee. La doccia gelata per i primi cittadini giunti alla fine del secondo mandato, quale è Matteo Biffoni, è arrivata oggi pomeriggio, 19 febbraio, per bocca del governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. A parlare è un esponente della Lega, il partito che ha presentato due emendamenti al decreto elettorale contenenti queste possibilità e dunque le sue parole appaiono ancora più significative rispetto all’orientamento del governo. Il compromesso, per evitare di prendere una decisione che crei ulteriori spaccature interne, trovato dal Pd al termine della direzione nazionale di oggi con l’istituzione di un gruppo di lavoro per elaborare una proposta da qui a giovedì, è quasi superato dagli eventi perché probabilmente giovedì gli emendamenti della Lega saranno rinviati o rimandati. Le speranze di Biffoni di potersi ricandidare alle comunali arrivano quasi al capolinea. Usiamo un minimo di incertezza perché nel braccio di ferro tra Salvini e Meloni sul “controllo” del Veneto, il leader del Carroccio potrebbe regalare un ultimissimo colpo di scena, ma siamo davvero di fronte a una possibilità remota. Che farà dunque Biffoni? L’ipotesi di una candidatura al Parlamento europeo appare improbabile e anche quella di un suo ingresso in giusta toscana. “Se mi riposo un po’ per qualche mese non è la fine di nulla. – afferma il primo cittadino pratese – Se serve ci sono ma le cose devono avere un senso”.
Da domani, quindi Biffoni, si concentrerà a pieno sulla scelta del candidato Pd per la sua “successione”. In questo momento sono in ascesa le quotazioni dell’assessore regionale Stefano Ciuoffo (in foto con Biffoni), area Schlein, ma restano in campo anche tutti gli altri nomi: il vicesindaco Simone Faggi e la consigliera regionale Ilaria Bugetti, bonacciniani, l’assessora all’istruzione Ilaria Santi e il segretario provinciale Marco Biagioni, entrambi di area Schlein ma di correnti diverse. La quadra non sembra vicina ma per tutti loro incombe lo spettro di quanto avvenuto in occasione delle politiche 2022 quando, di fronte all’impasse pratese, la scelta del candidato fu fatta lontano da Prato, con le conseguenze che tutti sanno.
(e.b.)
Riproduzione vietata