A riaccendere la miccia di un dibattito politico sin troppo silenzioso rispetto alla scoppiettante Firenze e all'imminenza dell'appuntamento elettorale della prossima primavera, c'è una voce insistente che gira negli ambienti Pd sul futuro candidato sindaco del post Biffoni e che non viene smentita dal diretto interessato. E' un nome fino a oggi non emerso e neanche misurato nel famoso sondaggio realizzato a fine novembre dal Pd nazionale sull'operato di Biffoni e su popolarità e affidabilità di sette esponenti del partito, selezionati non si sa bene su quale criterio. Sondaggio che il Pd ha voluto rendere pubblico solo in parte nascondendo il risultato dei sette aspiranti candidati sindaco. Dopo questo fuoco d'artificio è calato il silenzio sulle comunali 2024. Ciascuno, bene o male che sia andato il sondaggio a livello personale, aspetta la mossa dell'altro per fare la propria e tutti vogliono essere punto di caduta per sbloccare la situazione, compreso il segretario provinciale Marco Biagioni.
Il nuovo nome che circola in questi giorni è quello di Gabriele Alberti, presidente del Consiglio comunale e nella precedente legislatura presidente della commissione 5 che si è occupa di cultura, sport e sociale, quest'ultimo suo cavallo di battaglia. Interpellato da Notizie di Prato, lui non nega affatto partendo proprio da quel sondaggio: “Mi ha fatto molto piacere che tanti cittadini mi abbiano chiesto perché non ero in quel sondaggio e spronandomi a prendere questa strada. Personalmente ha significato tanto, ma io sto dentro il partito e appartengo a una comunità politica che sta facendo un ragionamento importante sul futuro della città. Perciò se il partito mi chiedesse di fare questo passo, sono a disposizione. Sono uno di squadra. I nomi usciti fino a oggi mi convincono tutti, sono un'ottima base di partenza. Mi chiedo però, perché non siano stati misurati altri validissimi esponenti dell'attuale giunta come Simone Mangani e Valerio Barberis. In ogni caso, qualunque scelta sarà fatta, pancia a terra per questa città e per concludere il lavoro fatto in questi anni da Matteo Biffoni”. E' questa, secondo Alberti, la stella polare che il partito dovrebbe seguire per indirizzare le proprie scelte su nome, programma e alleanze: partire dall'alto consenso registrato dal sindaco uscente e confermato anche dal sondaggio, per cavalcarlo elettoralmente e sfruttarne la scia: “Si prenda in seria considerazione ciò che Biffoni pensa sulla città e sulle dinamiche regionali. In uno scatto di continuità – prosegue Alberti – è prioritario aprirsi alla città. Lui in questi 10 anni ha dialogato con tutti e noi dovremo dialogare con tutti. Il suo consenso è legato proprio a questa grande capacità di apertura e di confronto. Io stesso l'ho imparato a fare perché ho capito che i problemi sono uguali per tutti a prescindere da come la si pensi. I cittadini ormai votano chi è capace di stare tra la gente”.
E sulle possibili alleanze? “In questi anni – prosegue Alberti – abbiamo portato avanti un bel rapporto con Italia Viva, Azione e Psi. Sarebbe sbagliato perderlo. Dobbiamo lavorare in questa direzione”. E dunque c'è qualcuno tra i papabili che interpreta al meglio questi requisiti? La risposta di Alberti non ha un nome e un cognome ma un'indicazione precisa: “Chi ha esperienza amministrativa e capacità di relazione”. Molto più di un identikit.
Elezioni, Alberti sollecita il Pd: “Il candidato dovrà essere in continuità con Biffoni”
Anche il nome dell'attuale presidente del Consiglio sta circolando tra i papabili: "Lusingato, resto a disposizione del partito. Chiunque verrà scelto dovrà comunque portare a termine quanto fatto nelle ultime due legislature"
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(e.b.)
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