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E’ morto Gianni Del Vecchio, è stato segretario dei Ds e presidente dell’Asl. Figura di spicco della sinistra cittadina


Aveva 71 anni. Dal 1975, quando fu eletto alla guida della Figc, fino ai primi anni Duemila è stato figura di primo piano nella politica pratese


Eleonora Barbieri


Il mondo della sinistra e tutta la città sono in lutto per la morte di Gianni Del Vecchio, avvenuta stanotte in ospedale al termine di un male incurabile che da anni lo tormentava. Aveva 71 anni. In molti lo ricordano come segretario provinciale dei Democratici di sinistra per due mandati, dal 1999 al 2006, a cui segue l’impegno alla guida dell’Autorità idrica della Toscana centrale, ma alle sue spalle c’è una militanza e una carriera politica e amministrativa ben più ampia. Arrivato a Prato nel 1968, inizia la sua battaglia politica nei movimenti studenteschi. Nel 1975 diventa segretario di federazione della FGCI, poi entra nella segreteria del regionale. Alla fine degli anni 70 inizia la sua esperienza a tempo pieno nel Pci. Siede in consiglio comunale dal 1975 al 1995. In questo periodo ricopre anche la carica di assessore allo sviluppo economico, alla sanità ed alla scuola. Nel 1995 diventa direttore commerciale in un consorzio di imprese lasciando il ruolo di funzionario di partito. Precedentemente, nel 1984 e per quattro anni, è anche presidente della Asl 4. Il suo legame e le sue competenze manageriali in campo sanitario vengono riscoperte nel 2009 quando viene chiamato a dirigere la casa di cura Villa Fiorita fino al 2018.

Negli ultimi anni si era allontanato dal Pd per avvicinarsi a Sinistra civica ecologista, lista con cui si era candidato anche alle regionali per sostenere la candidatura di Giani, ma l’affetto e l’amicizia per i compagni del Pd è rimasta inalterata. Molti di loro sono cresciuti con lui o hanno iniziato a masticare la politica ascoltando le sue memorabili lunghissime relazioni alle direzioni o ai congressi dei partiti. Tra questi c’è ad esempio il sindaco Matteo Biffoni che ha affidato ai social il suo commento commosso appena ha appreso la triste notizia. “Con te ho iniziato. Verso di te avevamo soggezione ma eravamo sfrontati e casinisti, sempre in minoranza, e tu ci hai sgridato, brontolato, scuotendo la testa ma alla fine proteggendoci sempre: tu per primo mi hai proposto, suggerito di candidarmi in consiglio comunale nel 2004. Tu mi hai portato in segreteria, dove finivamo alle due di notte affumicati da mille sigarette. Dove le tue mitiche relazioni iniziavano sul mondo e finivano su Iolo, Galciana, Figline e io imparavo. “Mi aspetto da un giovane brillante come te una appassionatissima adesione alla costituzione del Partito Democratico” mi dicesti una sera in palazzo comunale prendendomi da una parte, guardandomi dritto con quel burbero sorriso. “La politica è una passione che si nutre di sangue umano” dicesti nel tuo ultimo intervento da segretario per significare come la politica sia una passione che non ti lascia mai. E potrei continuare a lungo. Ma fa troppo male, troppo. Non sono lucido, non ci riesco. Per me, Benedetta, Lorenzo Emiliano, Simone, Simona e tanti altri eri e resterai sempre GDV. Fai buon viaggio, segretario”.

Nell’elenco di Biffoni c’è il nome di Benedetta. E’ l’assessora Squittieri che Del Vecchio volle al suo fianco come responsabile organizzazione dei Ds e che poi prenderà il suo posto alla guida del partito nel delicato passaggio Ds-Pd di cui diventerà prima segretaria provinciale. “Gianni ha sempre rappresentato  un punto di riferimento – dice -, il mio Segretario quando questa parola rappresentava una storia da rispettare oltre che una responsabilità. Siamo cresciuti con lui, quando lo eleggemmo segretario provinciale del Partito con un gruppo di giovani che allora io guidavo da segretaria della Sinistra giovanile. Gianni sapeva che avevo un forte temperamento, ci vedeva impegnarci per cambiare le cose, spesso in conflitto con le generazioni precedenti. Ma questa era la sua lezione più grande. Milioni di cose insieme, la bandiera da 1 km con l’amico e compagno Fabrizio Braschi, i viaggi in macchina verso Roma, la lotta per fare il sindaco di Prato, la sua famiglia, il mare, l’esserci sempre, i volantinaggi con l’Irene Gorelli, le relazioni infinite alle riunioni, la capacità di dire tutto in un discorso, le feste de L’Unità. Ci insegnò la pazienza e a porre le nostre cose in un orizzonte più ampio.  Da lui ho ereditato la segreteria dei Democratici di Sinistra nel dicembre 2006 io trentenne inesperta lui riferimento per tutte e per tutti. Tante scelte diverse poi nel nostro percorso politico ma bastava rivedersi per quei lunghi abbracci anche senza parole per dirti che ti voglio bene. Un affetto enorme. Ciao Gianni”.

Un affetto che va oltre la condivisione del credo politico e la stima per un uomo che ha dato battaglia per le sue idee politiche fino a che le forze glielo hanno permesso. Gli è stata vicina anche in questi ultimi giorni la consigliera regionale Ilaria Bugetti, oggi candidata sindaca del Pd: “Con Gianni ho mosso i primi passi in politica – ricorda -. E’ stato parte della mia formazione, ormai non esistevano più le scuole di partito. Gianni con la sua passione, il suo punto di vista, l’ho sempre sentito a fianco. Fino a poche settimane fa. Una grande perdita per la nostra comunità. Un grande abbraccio a Giorgia e a tutta la sua famiglia”.

Non possiamo dimenticare la grande rivalità che lo ha visto contrapposto ad Antonello Giacomelli, all’epoca vicesindaco e esponente di primo piano della Margherita, per candidarsi a sindaco di Prato nel dopo Mattei. Uno scontro politico risolto con un terzo nome, quello del dirigente della Regione Marco Romagnoli. Rivalità nella reciproca stima. Ecco il suo ricordo commosso: “Gianni Del Vecchio è stato un grande dirigente politico. Aveva una personalità complessa e sapeva guardare le cose in profondità – dice -. Ci siamo trovati in contrapposizione quando si trattò di scegliere il sindaco dopo Fabrizio Mattei ma allora le valutazioni politiche facevano perno su quelle personali e così entrambi ci trovammo a dover accompagnare e sostenere una scelta diversa. Abbiamo sempre mantenuto un rapporto credo di reciproca stima e dopo qualche anno abbiamo trovato anche il modo di ironizzare insieme sugli esiti di quel momento che fu certo un dispiacere per entrambi. Nei momenti importanti abbiamo sempre trovato il modo di confrontarci. Non era mai banale nelle sue considerazioni, cercava di andare in profondità e manteneva sempre la visione di un contesto ampio. Venivamo da scuole politiche diverse ma che riconoscevano il primato della politica ed il valore del rispetto reciproco. Sono vicino alla sua famiglia ed ai suoi amici, la scomparsa di Gianni è per tutti la perdita di una persona di valore”.

“Con la scomparsa di Gianni Del Vecchio perdiamo una figura importante della sinistra pratese – è il commento del segretario del Pd Marco Biagioni -. Una vita spesa per la politica, sempre al fianco dei più deboli. Gianni Del Vecchio è una di quelle persone che ha fatto la storia della nostra città, è stato una guida preziosa per tante generazioni di ragazze e ragazzi diventando l’emblema di cosa significa dedicare una vita intera alla propria comunità attraverso la politica. Non si è mai risparmiato, non si è fermato nemmeno negli ultimi giorni della sua vita, nonostante la malattia che lo stava colpendo. Ci mancherà moltissimo la sua lucidità politica e la sua umanità. A nome di tutto il Partito Democratico esprimo le mie più profonde condoglianze alla famiglia, agli amici e ai compagni di Gianni”.

“Oggi è una giornata difficile. La città di Prato e la Toscana intera si sono svegliate con la notizia della morte di Gianni Del Vecchio – commenta Marco Furfaro deputato e membro della segretaria nazionale del Pd – Un politico di spessore, una figura di riferimento per tutta la sinistra e il centrosinistra, un uomo delle istituzioni che si è sempre prodigato al massimo per la crescita del territorio. In politica fin dagli anni ’70 quando militava nei movimenti studenteschi poi passando per il PCI e i DS di cui fu segretario fino al 2006. Una perdita che lascia un grande vuoto nella sinistra, in tutta la comunità pratese e nel cuore di quanti hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerlo”.

La salma di Del Vecchio è esposta da oggi 28 marzo alla Pubblica Assistenza dalle 15 alle 23. La camera ardente sarà allestita domani, venerdì 29 marzo nel Salone consiliare del Comune di Prato e sarà aperta al pubblico dalle 10. Alle 17 si terrà la commemorazione pubblica. La salma sarà poi di nuovo alla Pubblica Assistenza sabato 30 marzo dalle 7.30 alle 23 e il funerale si terrà martedì 2 aprile alle 10 nella chiesa di San Pietro a Grignano.

(e.b.)

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