Dal governo arriva un riconoscimento importante per le imprese della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo, quindi per il distretto pratese, caratterizzato da sempre in questo tipo di produzioni. Nel disegno legge Made in Italy, l'articolo 10 è interamente dedicato alla valorizzazione di questo tipo di produzioni e si prevedono 15 milioni di euro di risorse per il 2024.
La notizia viene definita “ottima”per il tessile pratese da Confartigianato Imprese Prato dato che gli emendamenti al testo sono stati proposti e sostenuti da Confartigianato. “Abbiamo voluto con forza questa modifica. – spiega Moreno Vignolini, presidente nazionale di Federazione Moda Confartigianato – Nella sessione coi tecnici del Made in Italy, infatti, era stata presentata la proposta di destinare 15 milioni alla promozione delle materie prime di origine italiana. Un provvedimento che avrebbe avuto un impatto minimo, considerato che le fibre tessili italiane, lana e cotone, non consentono, per condizioni ambientali oggettive e per la qualità stessa dei materiali, un utilizzo ottimale la realizzazioni di filati e tessuti a un certo livello. Dove invece siamo forti – sottolinea Vignolini – è sulle fibre riciclate, con esempi come Prato e Biella in primis. Come Confartigianato abbiamo quindi suggerito di inserire nel disegno di legge anche le materie prime della catena del riciclo in modo che il provvedimento avesse una ricaduta davvero importante per le imprese”.
Un riconoscimento, quindi, del ruolo delle fibre riciclate e dell’economia circolare di cui Prato è uno dei centri più importanti a livello mondiale.
“Voglio ringraziare pubblicamente i parlamentari del territorio – dice Vignolini – che hanno colto l’importanza della proposta di Confartigianato accogliendola nell’emendamento al disegno di legge. Come Confartigianato siamo soddisfatti dell’esito e anche di aver saputo trasformare in proposta concreta e realizzabile esigenze che spesso rimangono solo parole”.
Sulla effettiva efficacia del provvedimento scoppia lo scontro politico. Da una parte c'è l'onorevole Chiara La Porta di Fratelli d'Italia che parla di promessa mantenuta: “Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, proprio a Prato, un anno fa, in occasione di un'assemblea di categoria, aveva assicurato che il Governo sarebbe stato al fianco del distretto per promuovere e sostenere la ricerca, l'innovazione, gli investimenti e l'importante fase della trasformazione delle fibre tessili in Italia. Quella promessa di un anno fa oggi è un fatto, in un momento per il nostro territorio così delicato. Con orgoglio, possiamo affermare che questo decreto parli un po' 'pratese'.
Dall'altra c'è il Partito Democratico che accusa la maggioranza in Parlamento di fare solo propaganda: “Non c'è un euro per Prato, ma per il tessile in generale. – afferma l'onorevole Marco Furfaro del Pd – Smettetela di prendere in giro persone che hanno perso tutto. La verità è che gli unici emendamenti fatti ad hoc per il distretto, sia quelli del PD sia quelli delle altre opposizioni, sul supporto a impiego del materiale di scarto pre e post consumo sono stati bocciati dalla maggioranza con la complicità e l'assenso dei parlamentari eletti a Prato. Continueremo a batterci per il distretto, senza inventare e fare propaganda sulla pelle delle persone alluvionate".
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