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Non c'è ancora una data ufficiale per le nuove elezioni politiche dopo le dimissioni di Draghi da presidente del Consiglio e l'imminente scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica, ma i territori sono già in fibrillazione perché le voci indicano nel 25 settembre o nel 2 ottobre l'appuntamento con le urne e il tempo per arrivare preparati è pochissimo. Senza considerare che con il taglio dei parlamentari di quasi 250 unità approvato nel 2020, i collegi uninominali e prulinominali al Senato e alla Camera saranno diversi dal passato. Avranno territori di riferimento più ampi, capacità di rappresentanza più debole e lotta più complessa nella scelta del candidato con la tendenza delle città più grandi a fare la parte del leone su quelle più piccole o meno strategiche. Prato ad esempio nel collegio uninominale alla Camera sarà con il Mugello e con Pistoia.
Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, è preoccupato soprattutto per le ricadute che la caduta del governo avrà a suo dire su Comuni, cittadini e imprese. "La crisi energetica, l'emergenza climatica e idrica, la guerra alle porte – di cui molti sembrano essersi dimenticati – sono emergenze che stiamo affrontando quotidianamente e che stanno ponendo freni alla ripresa economica in atto. Questa crisi di Governo mette in seria difficoltà le manovre di sostegno alle famiglie e alle imprese, così come lo sviluppo dei territori. A cominciare dal fatto che senza un Governo con pieni poteri non verrà approvata la Finanziaria, solo per fare un esempio, e nei prossimi mesi non arriveranno le risorse agli enti locali, risorse necessarie per far fronte almeno in parte all'impennata dei costi. Quanto è accaduto ieri rende evidente che per alcuni il Paese reale è una chimera. L'appello dei sindaci di diverso colore politico a sostegno del presidente Draghi non era un esercizio di stile, era il grido d'allarme di chi anche in queste ore deve dare risposte ai cittadini guardandoli negli occhi. La preoccupazione dei sindaci – conclude Biffoni – riflette quella delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese davanti a una situazione politica fortemente instabile e all'azione scellerata di chi per un presunto tornaconto elettorale ha messo il Paese in questa situazione di debolezza".
Al sindaco ribatte Daniele Spada, capogruppo della Lega in Consiglio comunale definendo le sue dichiarazioni apocalittiche: "La realtà è che i primi ad avere paura sono Biffoni e la sinistra che temono le elezioni, vale a dire l’espreissione più alta della sovranità popolare. Lo capiamo. Pd e consociate in questi anni hanno voluto pensare alla grande finanza, ai diktat della burocrazia e dei meccanismi europei,senza ammettere, mentendo a se stessi e a tutti, che i bisogni dei cittadini sono altri. Noi della Lega e di tutto il centrodestra siamo pronti. Non teniamo il voto perché siamo pronti a portare avanti il Paese, a pensare alle sue grandi necessità come a quelle, anche piccole, di ogni suo cittadino. Lo faremo senza la pretesa di riuscire risolvere tutto ma con un impegno quotidiano che non è fondato sulle paure travestite da responsabilità, con le quali la sinistra è rimasta al governo per anni e anni pur perdendo immancabilmente le elezioni".
Anche il Movimento 5 Stelle ritiene eccessivo l'allarmismo del primo cittadino. "Noi, invece siamo preoccupati perché gli italiani stanno soffrendo perché non arrivano a fine mese per le bollette, il caro benzina e gas, per l'inflazione che pesa sul carrello della spesa, e pensiamo che questi italiani saranno ben felici di esprimere democraticamente con il voto la realtà dei fatti e di mandare a casa questo Governo che poco o niente ha fatto per alleviare la loro sofferenze. – afferma il consigliere comunale Carmine Maioriello – Il nostro Paese continuerà ad andare avanti comunque, con o senza Draghi. Semmai chi si deve preoccupare sono i politici che non verranno rieletti e dovranno tornare a casa elemosinando un posto di lavoro nelle partecipate, nei carrozzoni delle Multiutility che già esistono o che al bisogno, anche in Toscana, verranno create nei prossimi mesi".
Per la collega Silvia La Vita, capogruppo: "Il sindaco pensi a rendere conto ai cittadini ed alle imprese di come ha ridotto la città in 8 anni di governo, pensi ad amministrare Prato e a farsi vedere in Consiglio Comunale, dove é sempre assente, anche oggi alla votazione del bilancio consuntivo!"
Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, è preoccupato soprattutto per le ricadute che la caduta del governo avrà a suo dire su Comuni, cittadini e imprese. "La crisi energetica, l'emergenza climatica e idrica, la guerra alle porte – di cui molti sembrano essersi dimenticati – sono emergenze che stiamo affrontando quotidianamente e che stanno ponendo freni alla ripresa economica in atto. Questa crisi di Governo mette in seria difficoltà le manovre di sostegno alle famiglie e alle imprese, così come lo sviluppo dei territori. A cominciare dal fatto che senza un Governo con pieni poteri non verrà approvata la Finanziaria, solo per fare un esempio, e nei prossimi mesi non arriveranno le risorse agli enti locali, risorse necessarie per far fronte almeno in parte all'impennata dei costi. Quanto è accaduto ieri rende evidente che per alcuni il Paese reale è una chimera. L'appello dei sindaci di diverso colore politico a sostegno del presidente Draghi non era un esercizio di stile, era il grido d'allarme di chi anche in queste ore deve dare risposte ai cittadini guardandoli negli occhi. La preoccupazione dei sindaci – conclude Biffoni – riflette quella delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese davanti a una situazione politica fortemente instabile e all'azione scellerata di chi per un presunto tornaconto elettorale ha messo il Paese in questa situazione di debolezza".
Al sindaco ribatte Daniele Spada, capogruppo della Lega in Consiglio comunale definendo le sue dichiarazioni apocalittiche: "La realtà è che i primi ad avere paura sono Biffoni e la sinistra che temono le elezioni, vale a dire l’espreissione più alta della sovranità popolare. Lo capiamo. Pd e consociate in questi anni hanno voluto pensare alla grande finanza, ai diktat della burocrazia e dei meccanismi europei,senza ammettere, mentendo a se stessi e a tutti, che i bisogni dei cittadini sono altri. Noi della Lega e di tutto il centrodestra siamo pronti. Non teniamo il voto perché siamo pronti a portare avanti il Paese, a pensare alle sue grandi necessità come a quelle, anche piccole, di ogni suo cittadino. Lo faremo senza la pretesa di riuscire risolvere tutto ma con un impegno quotidiano che non è fondato sulle paure travestite da responsabilità, con le quali la sinistra è rimasta al governo per anni e anni pur perdendo immancabilmente le elezioni".
Anche il Movimento 5 Stelle ritiene eccessivo l'allarmismo del primo cittadino. "Noi, invece siamo preoccupati perché gli italiani stanno soffrendo perché non arrivano a fine mese per le bollette, il caro benzina e gas, per l'inflazione che pesa sul carrello della spesa, e pensiamo che questi italiani saranno ben felici di esprimere democraticamente con il voto la realtà dei fatti e di mandare a casa questo Governo che poco o niente ha fatto per alleviare la loro sofferenze. – afferma il consigliere comunale Carmine Maioriello – Il nostro Paese continuerà ad andare avanti comunque, con o senza Draghi. Semmai chi si deve preoccupare sono i politici che non verranno rieletti e dovranno tornare a casa elemosinando un posto di lavoro nelle partecipate, nei carrozzoni delle Multiutility che già esistono o che al bisogno, anche in Toscana, verranno create nei prossimi mesi".
Per la collega Silvia La Vita, capogruppo: "Il sindaco pensi a rendere conto ai cittadini ed alle imprese di come ha ridotto la città in 8 anni di governo, pensi ad amministrare Prato e a farsi vedere in Consiglio Comunale, dove é sempre assente, anche oggi alla votazione del bilancio consuntivo!"
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