Tante le reazioni politiche alle dimissioni annunciate dalla sindaca Ilaria Bugetti.
CENTROSINISTRA – Tra i primi ad intervenire il segretario del Pd di Prato, nonché assessore nella giunta Bugetti, Marco Biagioni: “Il Partito Democratico di Prato – dice – esprime il massimo rispetto per la decisione assunta dalla sindaca Ilaria Bugetti di dimettersi dall’incarico. La scelta di tutelare il prestigio dell’istituzione comunale e di garantire la serenità necessaria per collaborare con l’autorità giudiziaria rappresenta un atto di grande responsabilità istituzionale. Conferma l’impegno e la dedizione che la sindaca ha sempre dimostrato nel servizio alla città. Si tratta di una decisione personale difficile e sofferta, ma che antepone l’interesse di Prato a ogni altra considerazione. Esprimiamo fiducia nell’operato della magistratura e siamo certi che Ilaria Ilaria potrà chiarire la sua posizione. Respingiamo fermamente chi in queste ore alimenta un giustizialismo selettivo, nel tentativo di risolvere questa vicenda attraverso gogne mediatiche e processi in piazza. Si tratta di tentativi di strumentalizzazione a fini elettorali che sono riassumibili in una sola parola: sciacallaggio”.
“La decisione presa dalla sindaca – gli fa eco il deputato del Pd Marco Furfaro – rappresenta un grande atto di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni e la magistratura. Una scelta difficilissima, sul piano umano e politico, che dimostra il suo senso dello Stato e l’amore per Prato. Abbiamo sempre detto – a differenza della destra che non molla una poltrona e attacca i magistrati – che ci si difende nei processi, non dai processi. La città non poteva essere oggetto di una continua speculazione della destra o avere ombre che ne minavano l’operato. Ci batteremo per Prato, per i pratesi che anche in questo frangente si sono mostrati preoccupati ma rispettosi”.
Il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi parla di “un atto importante che non ci lascia indifferenti, tutt’altro. Vogliamo ringraziarla per questo atto di responsabilità, dimostrarle vicinanza e affetto, sia a livello politico che personale. Le sue sono dimissioni che non hanno soltanto un valore rispetto all’iter giudiziario, verso il quale nutriamo profondo rispetto, lo stesso riservato all’operato della magistratura e ad Ilaria: sono un gesto di amore e di affetto verso Prato”.
CENTRODESTRA – Di tutt’altro tenore le prime dichiarazioni nel campo del centrodestra. “Le dimissioni tardive del sindaco di Prato Ilaria Bugetti – dice il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta – arrivano dopo una settimana esatta dall’aver ricevuto un avviso di garanzia per il reato di corruzione e dalla contestuale ‘piena fiducia’ degli esponenti del Pd, locali, regionali e nazionali. Non sono mancati certi proclami, dal segretario regionale Emiliano Fossi, passando per l’onorevole Marco Furfaro e dall’europarlamentare Dario Nardella al segretario provinciale Marco Biagioni. Si è trattato, in realtà, di un silenzio assordante sulla vicenda e di un attendismo che ha rasentato l’ipocrisia, che ha sortito il solo effetto di costringere i pratesi ad un senso di smarrimento ed incertezza, con la triste pagina, scritta solo ieri, durante il Consiglio Comunale, in cui si è voluto parlare di tutto, meno che dare le risposte dovute ai cittadini. Apprendiamo dalla stampa che anche il vice sindaco Simone Faggi avrebbe ricevuto oggi un avviso di garanzia per false attestazioni al pubblico ministero. Prato non merita questo caos preoccupante, dato ciò che sta emergendo in queste ore. La sola certezza è che ora sia necessaria, e rapidamente, stabilità”.
“Le dimissioni di Ilaria Bugetti – dichiara l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Francesco Torselli – sono un gesto di rispetto verso i cittadini, indipendentemente dall’esito della vicenda giudiziaria. Non possiamo però fare a meno di notare un cambio di passo rispetto alle dichiarazioni spavalde rilasciate ieri: segno che in queste ultime ventiquattr’ore è stata ben consigliata. Nessuno pensi però di lasciare circoscritta a Prato questa vicenda. Il tema è un tema regionale: negli ultimi cinque anni, ovvero quelli oggetto dell’indagine, la Bugetti ha fatto per 11 mesi il sindaco di Prato e per 4 anni il presidente della commissione più importante del Consiglio regionale. Sul banco degli imputati, dunque, non ci sarà tanto un primo cittadino quanto un consigliere regionale che ha avuto un peso politico significativo”.
Sul fronte del centrodestra pratese, Gianni Cenni, consigliere di Fratelli d’Italia, e candidato sindaco sconfitto proprio da Bugetti un anno fa, commenta così: “L’opposizione, nonostante quello che è successo ieri in Consiglio comunale, non è qui per festeggiare. E’ il momento di metterci subito al lavoro per le prossime elezioni e di pensare a fare il bene della città”. E di elezioni parla anche Leonardo Soldi, capogruppo della lista Cenni Sindaco: “La prossima campagna elettorale – dice -, seppure distante appena 12 mesi dalla precedente, presenterà uno scenario completamente diverso, così come l’approccio ai portatori d’interesse della città”.
I gruppi consiliari di opposizione hanno poi diffuso una nota congiunta: “Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, giunte dopo giorni di silenzio e pressioni crescenti, rappresentano un atto dovuto, inevitabile e necessario – vi si legge -. Un passo tardivo ma indispensabile per ridare credibilità alle istituzioni cittadine, profondamente scosse da quanto emerso nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. Le opposizioni consiliari avevano fin da subito chiesto chiarezza, trasparenza e assunzione di responsabilità. La città non poteva più tollerare l’ambiguità e l’arroganza di un Partito Democratico arroccato nella difesa d’ufficio, incapace di cogliere la gravità morale e politica della situazione. Ora si apre una fase nuova. Come centrodestra pratese, rinnoviamo il nostro impegno per costruire un’alternativa forte, credibile e radicata. Il nostro obiettivo non è solo quello di voltare pagina, ma di scriverne una diversa: con più etica pubblica, più competenza amministrativa e più rispetto per i cittadini. La giustizia farà il suo corso. Alla politica, invece, spetta il compito di restituire dignità alla città. Noi ci siamo”.
Mentre il Coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia aggiunge: “Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti non sono un atto nobile, ma la conclusione obbligata di una crisi politica e istituzionale che ha messo a nudo l’arroganza e il fallimento del Partito Democratico pratese. Un epilogo tardivo, figlio di giorni di imbarazzo e silenzi calcolati, nel pieno di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha scosso le fondamenta del Palazzo comunale. Invece di aprirsi alla trasparenza, il Pd cittadino ha scelto il muro di gomma: nessuna autocritica, nessuna distanza presa, nessuna parola di verità. Anzi, dichiarazioni pubbliche come quelle dell’esponente Monia Faltoni, che ha difeso la sindaca fino all’ultimo senza mai smentirsi, confermano la chiusura autoreferenziale di un partito incapace di leggere la realtà. Ancora più grave è quanto avvenuto ieri in Consiglio Comunale, dove la Presidenza dell’aula ha respinto tutte le 11 question time presentate dalle opposizioni per chiedere spiegazioni urgenti. Una decisione inaccettabile, che sa di censura istituzionale, e che ha impedito un confronto pubblico proprio quando la città ne aveva più bisogno.. È tempo di voltare pagina. È tempo di costruire un’alternativa vera, fondata su legalità, trasparenza e rispetto per le istituzioni. Fratelli d’Italia è pronta, insieme al centrodestra, a guidare il riscatto morale e civile della nostra città”.
Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, commenta così: “Le dimissioni sono un atto politico forte, a fronte di quanto emerso sul ‘sistema Prato’ di cui avevamo molti sentori e ora anche dei riscontri. Tuttavia, i processi si fanno nelle aule di tribunale: sono e sarò sempre garantista con tutti, con Ilaria Bugetti, con Simone Faggi, con gli avversari prima che con i colleghi di partito. Rimane irrisolto il problema politico di chi prenda le decisioni nella nostra città – chi è eletto o chi finanzia? – e auspico che questa vicenda sia da lezione per coloro che hanno strillato in piazza al primo avviso di garanzia altrui”.
“Nonostante il coinvolgimento del suo vice, che ricopriva lo stesso incarico anche con Biffoni sindaco, non c’è solo un ‘caso Bugetti’. E neanche solo un ‘caso Prato’ – afferma, in una nota, il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli -. In Toscana un sistema di potere è arrivato al capolinea per troppa autoreferenzialità e poca trasparenza. Dalla gestione della sanità, agli scandali bancari del Monte dei Paschi e Banca Etruria, dal Forteto alla vicenda dell’inquinamento con il Keu, o la poca prevenzione e cura del territorio sfociata in danni alluvionali, ma anche le modalità che emergono sui finanziamenti elettorali a Firenze, in Toscana emergono tutti i lati oscuri del sistema di potere gestito dal Partito democratico. Un sistema opaco, lontano dai cittadini e distratto dal bene comune per troppo tempo è sopravvissuto a liti interne e alla cura di soli interessi personali”.
“Prendiamo atto delle dimissioni del sindaco di Prato, Ilaria Bugetti – affermano gli onorevoli Elisa Montemagni ed Andrea Barabotti della Lega -. Un’uscita di scena che sa tanto di ammissione di responsabilità, a pochi giorni dall’interrogatorio del gip che doveva confermare gli arresti domiciliari. Attendiamo, dunque, le decisioni del giudice prima di fare un’analisi più compiuta della complessa vicenda che, peraltro, appare piuttosto grave, almeno da quello che è stato scritto sulla stampa in questi giorni. Chi ne trarrà vantaggio, saranno sicuramente i cittadini pratesi che potranno respirare aria nuova dalle prossime elezioni. Il Centrodestra è pronto”.
Mentre il capogruppo FdI in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi, il consigliere e vicecoordinatore regionale FdI Diego Petrucci aggiungono: “Alla luce delle dimissioni del sindaco di Prato Ilaria Bugetti , ex consigliere regionale del Pd ed ex presidente della Seconda Commissione consiliare, la necessità che il Consiglio regionale toscano affronti nei luoghi istituzionali la vicenda si fa ancora più insistente considerando che i reati contestatole sarebbero stati commessi quando ricopriva la carica di consigliere. Pertanto auspichiamo che il Consiglio regionale non si sottragga dalla dicussione che faremo in Aula il prossimo mercoledì a partire dalla mozione che abbiamo presentato”.
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