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La Regione è a un passo dal diventare proprietaria dell’ex Creaf, centro di ricerca e alta formazione promosso dalla Provincia e dai Comuni pratesi. I creditori della società pubblica dichiarata fallita nel febbraio del 2017 senza aver mai avviato l’attività e dopo aver inghiottito 22 milioni di euro di soldi pubblici, hanno accettato la proposta di concordato fallimentare presentata dalla società in house Sviluppo Toscana per conto della Regione che tra l’altro è anch’essa creditrice nei confronti del Creaf di oltre 10 milioni di euro. Nessuna opposizione. E non poteva essere altrimenti perchè come evidenziato dallo studio di fattibilità commissionato dalla Regione, la misura di soddisfacimento per la liquidazione fallimentare sarebbe di poco più di 5,9 milioni di euro mentre per il concordato ammonta a 6,4 milioni, quasi 440mila euro in più.
I 6,4 milioni messi sul piatto dalla Regione sono composti da oltre 4,8 milioni di propri crediti privilegiati (rinuncia all’altra metà composta soprattutto da fondi europei) e da quasi un milione e 600mila euro di liquidità.
Per i creditori, sopratutto professionisti, progettisti e fornitori, significa recuperare dal 40 al 50% del credito, una quota molto più alta di quella che avrebbero potuto ricevere dalla liquidazione fallimentare anche perchè l’enorme immobile di via Galcianese, unico bene in capo alla società, ha una destinazione urbanistica che lo rende poco appetibile sul mercato.
Ora manca solo il via libera del giudice fallimentare. Poi potrà iniziare la seconda vita del centro di ricerca.
Tutto l’attivo del Fallimento Creaf sarà trasferito a Sviluppo Toscana, che oltre ad acquistare l’immobile, subentrerà nella titolarità del credito fiscale per il rimborso Iva e farà sua la somma di quasi 79mila euro depositata sul conto corrente intestato all’ex Creaf.
Inoltre, una volta definitivo il provvedimento di omologazione del concordato fallimentare, è previsto che il curatore del Fallimento Creaf dichiari la rinuncia al contenzioso pendente dinanzi al Tar della Toscana a cui all’epoca si è rivolto il Creaf quando la Regione revocò i propri finanziamenti.
Le casse regionali spenderanno altri soldi per la manutenzione straordinaria dell’immobile (2,5 milioni) e per sostenere l’avviamento.
Le casse regionali spenderanno altri soldi per la manutenzione straordinaria dell’immobile (2,5 milioni) e per sostenere l’avviamento.
La vera sfida da vincere è dare contenuti all’enorme scatola vuota di via Galcianese. Al momento di certo, c’è solo il trasferimento degli archivi del Comune da via Pomeria. Il resto è tutto da costruire. Lo studio di fattibilità pubblicato da Notizie di Prato (LEGGI) dà margini positivi. Solo il tempo dirà se le previsioni sono state azzeccate.
Altra questione è la vicenda giudiziaria che vede a processo una decina di persone tra amministratori della società e politici (LEGGI).
Altra questione è la vicenda giudiziaria che vede a processo una decina di persone tra amministratori della società e politici (LEGGI).
E.B.