“Un Comune unico davanti ad una emergenza come quella del 2 novembre avrebbe avuto sicuramente una maggiore coesione, una voce maggiore a livello regionale ed una risposta ancora più efficiente. Invece stiamo ancora aspettando di capire che tipo di ristori arriveranno”.
Il Comune unico della Val di Bisenzio non si è ancora formato, ma il comitato promotore coglie l’occasione dell’alluvione per sottolineare, ancora una volta, che la forza dei numeri anche in questo caso fa la differenza. “Alla luce dei recenti fatti – continua Massimiliano Masetti referente del comitato – è chiaro che le priorità subentrate sono altre, ma siamo determinati ad andare avanti.
Nei prossimi giorni, procederemo al ritiro della modulistica per la raccolta firme che servirà appunto ad indire il referendum dove i cittadini dei tre comuni saranno chiamati ad esprimersi”.
Serve l’adesione del 20% degli aventi diritto nel comune di Vaiano e Vernio e il 25% a Cantagallo. Se si arriva al numero legale la palla passa ancora alla Regione che avrà il compito di convalidare l’iter. I tempi, comunque, sono stretti: i tre comuni valbisentini nella prossima primavera dovranno rieleggere il sindaco, per Primo Bosi e Giovanni Morganti non è contemplato il terzo mandato, mentre per Guglielmo Bongiorno la legge lo prevede. Se si arrivasse, invece a votare il primo cittadino del Comune unico tutti potrebbero candidarsi.
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